martedì, 23 Aprile 2024
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Dubai in allarme: record di pioggia negli Emirati Arabi Uniti

A partire dalla tarda serata di lunedì 15 aprile 2024, delle forti tempeste si sono abbattute su molte città degli Emirati Arabi Uniti (UAE) e si sono intensificate intorno alla mattina di martedì 16 aprile 2024, ore 9:00 locali, fino a notte fonda. In particolare, la città di Dubai è tra i luoghi maggiormente influenzati dall’evento meteorologico: in poche ore è stata sommersa dall’equivalente di più di un anno e mezzo di pioggia.

La notizia, riportata da Al Jazeera, ha avuto grande rilevanza mediatica poiché Dubai è una metropoli che, seppur bagnata dalle acque del Golfo Persico, sorge nel deserto arabico, luogo in cui è molto difficile assistere a tempeste, specialmente di tale portata.

Sempre secondo lo stesso sito, l’acqua scaricata nella città sarebbe stata così tanta da inondare le strade, raggiungendo inizialmente i 20 millimetri fino ad arrivare a circa 142 millimetri verso la sera di martedì 16 aprile.

Tra i siti maggiormente colpiti dalla tempesta si trova l’Aeroporto Internazionale di Dubai, uno degli aeroporti più trafficati al mondo che, come riporta il sito del The Associated Press, registra annualmente una media di 94,7 millimetri di pioggia. I disagi provocati dalla tempesta sono stati tanti da causare un blocco degli arrivi via aereo previsti per martedì sera nella città araba. Inoltre, i passeggeri in viaggio hanno avuto difficoltà a raggiungere i terminal a causa della quantità d’acqua presente nelle strade, che ha completamente bloccato il traffico.

Secondo quanto riferito dal New York Post, la tempesta ha causato disagi non solo a livello di viabilità: in tutti gli Emirati Arabi Uniti, infatti, gran parte delle scuole sono rimaste chiuse e molti dipendenti pubblici hanno dovuto svolgere le proprie mansioni lavorative in smart working. In alcuni casi, l’acqua è entrata nelle abitazioni e le autorità sono dovute intervenire con autobotti per pomparla via da strade e autostrade, nel tentativo di limitare i danni.

Oltre ad aver provocato disservizi, l’evento meteorologico ha mietuto anche diverse vittime: stando agli ultimi aggiornamenti riportati dal The New York Times, in tutta la nazione araba si contano 19 persone decedute, tra le quali dieci bambini e un neonato.

Il sito della BBC riporta che l’evento potrebbe essere stato causato dalla recente cloud seeding (inseminazione delle nuvole) avvenuta nei cieli arabi. Tuttavia, secondo Matt Taylor, meteorologo del BBC Weather, non ci sarebbe un’effettiva correlazione tra i due eventi poiché la tempesta sarebbe già stata prevista da tempo.

In Gran Bretagna i nati dal 2009 in poi non potranno mai più acquistare sigarette

I quindicenni di oggi saranno i maggiorenni cui sarà proibito l’acquisto di sigarette domani.

Questo è il cuore del disegno di Legge dell’Esecutivo britannico, passato in Parlamento con 383 voti favorevoli contro 67. Se dovesse diventare legge, sarebbe tra le più restrittive al mondo.

Secondo quanto riportato dalla BBC, Rishi Sunak avrebbe presentato la misura sulla falsariga di una legge entrata in vigore in Nuova Zelanda durante il Governo precedente, ma cancellata dall’attuale esecutivo nel 2023, a causa di problemi prettamente economici. 

Il nuovo disegno di legge britannico prevede che tutti i nati dal 2009 in poi, una volta maggiorenni, non possano acquistare alcun tipo di sigaretta, compresa quella elettronica. Il divieto sarà permanente, perciò anche dopo la maggiore età, l’acquisto di sigarette per queste persone sarà vietato.

Sono previste multe salate, della somma di £100, per i commercianti che vendano tabacco o sigarette elettroniche ai minorenni. Questi soldi verranno reinvestiti dalle autorità locali per l’applicazione stessa della Legge, ma il Governo ha affermato che spenderà ulteriori £30.000, da utilizzare anche per l’eliminazione del mercato nero delle sigarette. L’obiettivo di Sunak è quello di collaborare con il Galles, la Scozia e l’Irlanda del Nord, per espandere l’ancora ipotetica futura Legge in tutto il Regno Unito.

Tuttavia, diverse sono state le opposizioni alla proposta, due delle quali rappresentate dagli ex Primi Ministri Boris Johnson e Liz Truss. Quest’ultima, nel suo discorso riportato dalla BBC, ha affermato: «è molto importante proteggere le persone nel periodo della crescita, ma l’idea di proteggere gli adulti da se stessi è davvero problematica».

A coloro che hanno criticato la misura come una “privazione della libertà”, la Segretaria di Stato per la Salute e l’Assistenza Sociale, Victoria Atkins, risponde che «non esiste libertà nella dipendenza».

Si trova d’accordo anche il Segretario di Stato ombra per la Salute e l’Assistenza Sociale Wes Streeting, che afferma: «se avremo il privilegio di formare il prossimo Governo, noi Laburisti rafforzeremo tale divieto, così i giovani di oggi saranno meno inclini a fumare rispetto a quanto non lo siano a votare i Conservatori».

Nel Regno Unito, l’uso del tabacco causa 80.000 morti ogni anno, e un paziente viene ricoverato per patologie legate al fumo, quali cardiopatie, ictus e cancro ai polmoni, circa ogni minuto.

Il disegno di legge prevede anche una riduzione dei gusti disponibili delle sigarette elettroniche, così da renderle meno accattivanti agli occhi dei più giovani.

Ultimi aggiornamenti sul caso Ruby Franke, la youtuber accusata di abusi su minori

Ruby Franke (41 anni), creatrice del noto canale Youtube 8 Passengers, è stata al centro di molte polemiche durante i primi mesi del 2024 a causa dei metodi educativi che utilizzava nei confronti dei suoi sei figli.

L’educazione impartita da Ruby è stata ritenuta estrema da molti utenti del suo canale che, grazie ai video che la donna caricava sulla piattaforma, hanno potuto visionare liberamente le punizioni inflitte ai suoi figli. Nello specifico, la youtuber è stata accusata di aver abusato sia fisicamente sia psicologicamente dei due figli più piccoli, Eve (9 anni) e Russell (11 anni).

Secondo CBS News, al momento della scoperta i due bambini si trovavano a casa di Jodi Hildebrandt: ex socia in affari di Ruby Franke, e fondatrice di Connexions, una società di consulenza finalizzata a fornire consigli genitoriali e modelli di comportamento in materia di educazione dei figli, stando a quanto riportato sul sito della BBC.

Ruby Franke è andata a processo dopo che il figlio Russell, visibilmente emaciato e denutrito, è riuscito a scappare dall’abitazione della Hildebrandt e ha denunciato gli abusi a un vicino di casa che ha prontamente contattato il numero di emergenza, contribuendo all’arresto delle due donne. 

Come riporta il sito della CNN, una volta sulla scena, le autorità hanno provveduto a prendere in custodia le donne e hanno poi trovato Eve in un armadio in casa della Hildebrandt, anche lei malnutrita, come il fratello, e visibilmente spaventata. I due bambini sono stati prontamente trasportati in ospedale.

Il 30 agosto 2023 le due donne sono state arrestate e il 18 dicembre dello stesso anno Ruby si è dichiarata colpevole di quattro delle sei accuse per maltrattamento aggravato su minori. Come riferisce NBC News, entrambe le imputate sono state condannate a quattro pene detentive per un minimo di 1 anno fino a una massimo di 15 anni cadauna, da scontare consecutivamente.

Stando agli ultimi aggiornamenti riportati dal sito di ABC News, il marito di Ruby, Kevin Franke, nel novembre del 2023 ha richiesto il divorzio e ha intentato causa contro Jodi Hildebrandt (54 anni), anche lei accusata di aver abusato i due figli più piccoli della coppia. L’uomo avrebbe chiesto un risarcimento danni non specificato per stress emotivo e negligenza nei confronti dei due minori.

Attacco al centro commerciale di Sydney: sei sono le vittime rimaste coinvolte

Sei sono le vittime rimaste coinvolte in un attacco che è accaduto sabato scorso al centro commerciale Westfield Shopping Centre di Bondi Junction. La polizia ha dichiarato che l’aggressore che ha pugnalato a morte le persone, ha preso di mira in particolar modo le donne. Infatti, tra le vittime si contano cinque donne e un solo uomo, una guardia di sicurezza che ha cercato di intervenire.

Altre dodici persone sono rimaste ferite, compresa una bambina di nove mesi la cui madre invece è morta. Come ha dichiarato Ryan Park, il ministro della salute del Nuovo Galles del Sud, tra i feriti, otto sono rimasti in ospedale e quattro sono stati dimessi, secondo quanto riferisce la CNN.

Karen Webb, il commissario di polizia, ha dichiarato che, sebbene la polizia non conosca ancora le motivazioni che hanno spinto l’aggressore a compiere tale gesto, il fatto che il suo bersaglio siano state soprattutto le donne rappresenta un campo di indagine.

L’aggressore, Joel Cauchi, era già noto alle forze dell’ordine nonostante non fosse stato mai stato arrestato o accusato di reati nel suo stato natale, il Queensland. Inoltre, aveva vissuto in modo itinerante per diversi anni e gli era stata diagnosticata una malattia mentale all’età di 17 anni, come riporta la BBC.

Le autorità hanno riferito che le indagini potrebbero richiedere alcune settimane e che la polizia continuerà a intervistare i vari testimoni. Pertanto, Chris Minns, il premier del Nuovo Galles del Sud, ha annunciato che è stata avviata un’inchiesta pubblica indipendente da 18 milioni di dollari, per esaminare la risposta della polizia e anche le interazioni che l’assassino aveva avuto precedentemente con le agenzie governative.

Nel frattempo, Amy Scott, l’agente di polizia che ha sparato all’aggressore è stata elogiata per il suo operato. Infatti, Anthony Albanese, il primo ministro australiano, l’ha definita come un’eroina che «senza dubbio ha salvato diverse vite umane».

Lunedì scorso le bandiere di tutta la nazione sono state sventolate a mezz’asta e il teatro dell’Opera di Sydney è stato illuminato con un nastro nero per commemorare le vittime. Inoltre, moltissime persone si sono recate a Bondi Junction, lasciando fiori e orsacchiotti come omaggio per coloro che sono stati uccisi.

Nuova stretta del Regno Unito all’immigrazione. Il visto sempre più lontano

Dall’11 aprile 2024, il visto non sarà più l’unico strumento necessario per lavorare nel Regno Unito. Il Governo britannico ha infatti preso la decisione di aumentare la soglia del salario minimo di tutti gli stranieri che desiderano trasferirsi in Gran Bretagna e iniziare a lavorare nel paese. La manovra ha l’obiettivo di ridurre il numero di immigrati che, secondo le parole del Primo Ministro Sunak, nel 2022 è stato «sin troppo alto». Questo è quanto riportato dalla BBC.

D’ora in avanti, per poter lavorare nel paese sarà necessario avere uno stipendio minimo di £38.700 annui contro la soglia minima precedente di £26.200. Tale cambiamento rappresenta un incremento del 50%, definito dall’Ufficio dell’Interno come «il più grande taglio di sempre alla migrazione legale, mirato a proteggere i salari dei lavoratori e a privilegiare il talento britannico».

Secondo l’Economic Times, lo scorso anno la Gran Bretagna ha accolto circa 300.000 stranieri. Il quotidiano riporta le affermazioni dell’Ufficio dell’interno anglofono, secondo cui la manovra vuole «prevenire un fenomeno del genere e al contempo frenare il rimpiazzo dei collaboratori domestici con manodopera a basso costo. La migrazione di massa è insostenibile e ingiusta».

Tuttavia, la manovra non verrà applicata ai settori dell’assistenza sanitaria e sociale. Bisogna però guardare anche l’altro lato della medaglia: gli assistenti che cercano lavoro nel Regno Unito non potranno portare con loro i familiari a carico, decisione criticata dal Royal College of Nursing (RCN), il più grande sindacato e organismo professionale infermieristico al mondo. Come riportato dall’Economic Times, tale stretta avrà un impatto particolarmente significativo sui cittadini indiani, che rappresentano un’ampia percentuale della forza lavoro qualificata del Regno Unito, specialmente nel settore sanitario. Non è tutto. La BBC inserisce gli studenti indiani, insieme a quelli cinesi, tra coloro che nel 2023 hanno richiesto il maggior numero di visti per poter studiare nel paese. Dal 2024, tuttavia, anche gli studenti laureati che stanno svolgendo un master, un dottorato o un qualsivoglia percorso post-laurea, non possono portare un familiare con loro, a meno che il loro corso di studio non risulti catalogato come “programma di ricerca”. Lo scorso anno, il numero di persone che ha richiesto un visto per motivi familiari è stato molto elevato. La BBC parla di 82.395 visti rilasciati fino a settembre 2023. Attualmente, coloro che vogliono raggiungere un familiare nel Regno Unito devono avere anch’essi una soglia minima di salario piuttosto elevata (destinata ad aumentare), ragion per cui l’Esecutivo è stato accusato di ostacolare l’unione delle famiglie.

Mel Stride, Segretario di Stato per il Lavoro e le Pensioni, è tuttavia convinto che queste riforme rappresentino uno strumento per valorizzare il talento locale e mettere in luce il potenziale della forza lavoro britannica.

Chico Forti: dopo 24 anni torna in Italia

Chico Forti, pseudonimo di Enrico Forti, è un ex velista e produttore televisivo italiano. Forti, accusato dell’omicidio di Dale Pike, è da 24 anni nel carcere statale South Florida Reception Center in Florida, Stati Uniti.

Dopo aver vinto nel programma televisivo TeleMike, nel 1992 Forti si reca negli Stati Uniti per diventare imprenditore e nel mercato immobiliare. Lì metterà su famiglia. Ma il sogno americano svanisce quando nel 1998 viene arrestato con l’accusa di omicidio. La vittima, per la giustizia americana è Dale Pike, figlio di Anthony Pike, l’imprenditore da cui Forti stava per acquistare il Pikes Hotel nell’isola spagnola di Ibiza.

Secondo la ricostruzione della polizia statunitense riportata sul Corriere della Sera, Pike figlio era contrario alla vendita dell’immobile. Forti sarebbe stata l’ultima persona a vederlo in vita. Infatti, i due si incontrano il 15 febbraio del 1998 all’aeroporto di Miami. Qualche ora più tardi il giovane Pike venne ritrovato morto per due colpi di arma da fuoco alla nuca. Era stato lasciato nudo sulla spiaggia di Sewer Beach.

Forti è il primo ed unico sospettato, come riporta CBS News. Il suo numero di telefono era tra gli ultimi digitati nel cellulare della vittima. Questo unite alle bugie sul non aver incontrato la vittima dette durante l’interrogatorio e il presunto movente della compravendita dell’hotel costeranno la libertà a Chico Forti.

Nel 2000 ci sarà la definitiva condanna all’ergastolo, nonostante si sia sempre proclamato innocente. Da allora Chico Forti ha sempre ricevuto un enorme sostegno dalla politica italiana e da personaggi di spicco del Paese, come Andrea Bocelli ed Enrico Ruggeri.

Proprio l’interrogatorio avvenuto senza legale e il processo senza prove concrete sono stati altamente contestati dai sostenitori di Forti, a partire dalla famiglia. Lo zio di Chico, Gianni Forti, intervistato da Erin Moriarty, corrispondete di CBS News, ha paragonato il caso del nipote a quello di Amanda Knox. I due non avrebbero ricevuto il giusto supporto durante le indagini e il processo ed entrambi si crede siano stati “incastrati”.

Nel corso degli anni sono stati numerosi le richieste e i tentativi di estradizione. Come ricorda Rai News, tra il 2020 e il 2021 l’allora Ministro degli Esteri Di Maio aveva ottenuto il trasferimento di Chico in Italia e ne fu annunciato il rimpatrio. Si così aperta una lunga mediazione con il Governatore della Florida Ron DeSantis. Come riportato da Politico e Tampa Bay Times, il Governatore temeva per il malcontento dell’opinione pubblica statunitense. Un lungo e complesso dialogo che si è concluso a marzo di quest’anno con la telefonata del Presidente del Consiglio Meloni: “E ora ti aspettiamo in Italia, Chico”, il cui ritorno segna un vittoria politica per il Governo.

Verso le europee, Francia: i sondaggi premiano Bardella

Dopo aver superato qualche settimana fa la soglia simbolica del 30% delle intenzioni di voto alle europee del prossimo 9 giugno, la lista del Rassemblement National (RN), il partito di Marine Le Pen, continua a progredire. E riesce addirittura, a 55 giorni dalle elezioni, a battere un nuovo record. Nel nuovo sondaggio  “rolling” Ifop-Fiducial per Le Figaro, LCI e Sud Radio, pubblicato lunedì 15 aprile, il partito della fiamma raggiunge il 32,5% dei voti.

Staccata la lista di Renaissance, la coalizione macronista, guidata alle europee da Valérie Hayer, che secondo lo stesso sondaggio si ferma al 18%. Terzi, in rimonta, i socialisti guidati da Raphaël Glucksmann, che il sondaggio accredita del 12%, ma ampiamente in crescita, tanto che lo stesso Le Figaro, in un’analisi a firma di Pierre Lepelletier, ipotizza non solo un risultato che ribalti i rapporti di forza a sinistra (i socialisti in parlamento sono “junior partner” di un’alleanza guidata dalla France Insoumise di Jean-Luc Mélénchon, che però nei sondaggi per le europee non supera il 7,5/8%), ma addirittura un sorpasso ai danni della lista di Macron. Le altre formazioni, il centrodestra gaullista, la destra radicale di Reconquête! e i verdi, sono appaiati tra il 6 e l’8%, cala invece il Partito Comunista, che non supera il 3% delle intenzioni di voto.

Jordan Bardella: una carriera fulminante

La lista del Rassemblement National è guidata da Jordan Bardella, ventottenne presidente del partito erede del Front National di Jean-Marie Le Pen. Bardella è nato nel 1995 da una famiglia di origine italiana della banlieu di Parigi. La sua militanza ebbe inizio nel 2012 come volontario per la campagna presidenziale di Marine Le Pen. A partire da quel momento la carriera di Bardella, anche per via della forte crescita elettorale del partito, con Marine Le Pen al ballottaggio sia nel 2017 sia nel 2022 (sconfitta in entrambe le occasioni da Emmanuel Macron) è stata rapidissima.

A 19 anni è stato eletto consigliere regionale dell’Île-de-France. Nel 2017 fu promosso a portavoce del partito e direttore nazionale di Génération Nation, la sezione giovanile del Front National, che sarebbe diventato Rassemblement National l’anno successivo, nel 2019 fu eletto al parlamento europeo. Dal 2022, quando Marine Le Pen ha lasciato la guida del partito per dedicarsi all’attività parlamentare, è presidente del Rassemblement National.

Con i risultati preconizzati dal sondaggio, Bardella potrebbe ottenere 30 seggi (sugli 81 che spettano alla Francia) al Parlamento Europeo, contro i 22 conquistati cinque anni fa quando, seppur per pochi decimali di vantaggio sulla coalizione macronista, RN arrivò comunque in testa.

Crisi economica in Myanmar: classe media ridotta del 50%

La situazione economico-sociale del Myanmar (in passato noto come Birmania) peggiora di giorno in giorno a causa di una guerra civile in atto da tre anni e sembra nel 2024 che non ci siano segni di ripresa.

Stando al rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) chiamato Poverty and the Household Economy of Myanmar: a Disappearing Middle Class (Povertà ed economia interna in Myanmar: una classe media che sta scomparendo, N.d.R.), datato 11 aprile 2024, la classe media della popolazione birmana si è ridotta del 50% a partire dal 2021.

Stando ai dati della Banca asiatica di sviluppo (ADB), tra il 2011 e il 2019 il Myanmar ha registrato la maggiore crescita economica dell’Asia, arrivando a un tasso del 6% di crescita media annuale. Nello specifico, nel 2016 è stato registrato il picco di aumento e nel 2017 il tasso di povertà del Paese era dimezzato: è passato dal 48,2% del 2005 al 24,8% nel 2017.

Tuttavia, secondo quanto riportato dal sito della CNN, a seguito della pandemia di COVID-19 e del colpo di Stato militare del 2021, avvenuto ai danni del governo di Aung San Suu Kyi (democraticamente eletto), la situazione di crescita economica in Myanmar si sarebbe bruscamente arrestata e il Paese sarebbe andato in contro a instabilità e violenza.

Ad oggi la povertà è più che raddoppiata e le persone delle classi sociali più basse si vedono costrette a tagliare su cibo, salute e istruzione a causa dell’aumento dell’inflazione, sempre come riportato dalla CNN. Secondo il The Washington Post, quasi la metà della popolazione è costretta a sostentarsi con appena 76 centesimi al giorno.

Kanni Wignaraja, direttrice regionale dell’UNDP per l’Asia, ha dichiarato che la classe media birmana sta «letteralmente scomparendo». La direttrice ha espresso le proprie preoccupazioni in merito alla questione economica in Myanmar: «Complessivamente, circa tre quarti della popolazione sono in condizioni di povertà, ma la cosa più spaventosa sono coloro che stanno sopravvivendo con un livello di sussistenza minimo».

Incidente in funivia: 1uasi 200 persone bloccate a mezz’aria in Turchia

Venerdì 12 aprile 2024, un pilone che sorreggeva una funivia situata fuori dalla città turca di Antalya è crollato facendo precipitare i passeggeri sul fianco della montagna sottostante.

La funivia, gestita dal comune metropolitano di Antalya, trasporta i turisti dalla spiaggia di Konyaalti a un ristorante e piattaforma panoramica situati sulla cima del picco di Tunektepe alto 618 metri; è dotata di 36 cabine con una capacità di 6 persone ciascuna, e ci mette circa 9 minuti per salire fino in cima.

Secondo quanto riferisce Euronews, l’incidente è accaduto durante l’ultimo giorno dei 3 che celebrano la conclusione del sacro mese musulmano del Ramadan, durante il quale solitamente le famiglie vanno a festeggiare nei resort costieri.

L’incidente ha portato alla morte di un signore turco di 54 anni, mentre 7 persone sono state gravemente ferite, tra cui 2 bambini, e quasi 200 persone sono rimaste bloccate per ore in aria in attesa dei soccorsi.

In un comunicato del sindaco di Antalya, riportato da CNN, si afferma che sono stati impiegati 10 elisoccorsi dotati di visione notturna e 543 soccorritori per salvare le 184 persone ancora bloccate nelle cabine del sistema di funivie. Tra i soccorritori erano presenti componenti del team dell’AFAD, della Guardia Costiera, squadre antincendio e squadre alpine provenienti da diverse parti della Turchia.

Le operazioni di salvataggio sono continuate durante tutta la notte tra venerdì e sabato. Una delle persone bloccate, Hatice Polat, ha raccontato in un’intervista a Euronews che l’elettricità è andata via e che la cabina si è ribaltata 4 o 5 volte prima di fermarsi. «La notte è stata terribile, eravamo molto spaventati. C’erano bambini con noi che sono svenuti. Si dondolava ogni secondo ed eri costantemente in paura» ha aggiunto .

La funivia era stata completata nel 2017 e ha ricevuto numerose ispezioni durante il corso degli anni. L’ufficio del procuratore capo di Antalya ha avviato un’indagine e un gruppo di 10 deputati del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), la principale forza di opposizione al parlamento di Ankara, si sono recati sul luogo per indagare anch’essi sull’incidente.

Grecia: ragazza uccisa dall’ex fidanzato fuori da una stazione di polizia, aveva appena richiesto protezione

La ventottenne Kyriaki Griva è stata uccisa la sera del 1° aprile 2024 fuori da una stazione di polizia di Atene, in Grecia. Al momento dell’attacco, la ragazza era al telefono con un operatore della polizia: è stata aggredita e poi uccisa a coltellate dall’ex fidanzato trentanovenne.

Come riferisce il The Washington Post, la ragazza, che aveva già sporto denuncia contro l’ex fidanzato, si era recata lunedì 1° aprile alla stazione di polizia per richiedere protezione, sentendosi in pericolo poiché l’uomo continuava ad aggirarsi fuori dalla sua abitazione. Kyriaki avrebbe chiesto di essere scortata a casa da un’auto di pattuglia della polizia ma, dal momento che si era rifiutata di sporgere una denuncia ufficiale, gli agenti in servizio le avrebbero detto di dover fare una richiesta al numero di emergenza.

La ragazza avrebbe effettuato la chiamata mentre usciva dalla stazione, ma l’operatore al telefono avrebbe declinato la richiesta, rispondendole: «Signora, le auto della polizia non sono taxi», come riporta Neos Kosmos. Mentre era ancora al telefono con l’operatore, Kyriaki è stata attaccata dall’ex fidanzato.

A seguito dell’omicidio, l’uomo è stato arrestato e portato in un ospedale psichiatrico dopo aver tentato di pugnalarsi a sua volta.

Il caso ha riportato l’attenzione pubblica sul tema dei femminicidi. Come riferisce il sito di ABC News, anche la Presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou, si è pronunciata in merito all’accaduto, dichiarando: «Quest’omicidio… l’ennesimo femminicidio, ci scuote e ci fa arrabbiare […]. Dimostra l’urgente responsabilità che le autorità hanno nel combattere la criminalità e la violenza di genere».

In particolare, i partiti di opposizione di sinistra hanno richiesto che in Grecia il femminicidio venga riconosciuto come crimine a sé stante e non come “semplice” omicidio, come si può leggere sempre sul sito del The Washington Post. Ciò starebbe a significare che, se la proposta dovesse trovare approvazione, in futuro potrebbero essere valutate aggravanti per tutti coloro che andranno a processo e che verranno accusati di tale reato.