Israele ed Hezbollah hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco dopo oltre 13 mesi di scontri intensi lungo il confine libanese-israeliano, segnando una svolta cruciale per la stabilità regionale.
Stars and Stripes scrive di come la tregua si basi sulla Risoluzione 1701 dell’ONU, che impone il ritiro di tutte le forze armate non autorizzate dal sud del Libano. Il piano include un sistema di monitoraggio per garantire il rispetto degli impegni, con il coinvolgimento di mediatori internazionali come Stati Uniti e Francia. Tuttavia, le tensioni restano alte, con Israele che rivendica il diritto di condurre operazioni difensive in caso di violazioni, e Hezbollah che insiste sulla fine delle incursioni israeliane in territorio libanese. Il conflitto ha lasciato una scia di devastazione: oltre 3.500 morti in Libano, principalmente civili, e più di un milione di sfollati. In Israele, 70 persone sono state uccise da attacchi di Hezbollah, con decine di migliaia costrette a lasciare le proprie abitazioni nel nord del paese.
La BBC tratta anche di altre questioni complesse, affrontate nel cessate il fuoco, come la ricostruzione delle aree devastate e la gestione delle rivendicazioni territoriali. Difatti i negoziata sono segnati da continue tensioni e rivendicazioni tra le due parti: la milizia filoiraniana ha richiesto un completo ritiro israeliano da tutte le aree contese, mentre Gerusalemme insiste sul mantenimento di un diritto limitato a operazioni difensive per prevenire futuri attacchi.
Un altro aspetto cruciale dell’accordo, per The Telegraph, riguarda le pressioni politiche e militari che hanno influenzato entrambe le parti. Il gruppo sciita, gravemente indebolito da perdite significative nella leadership e nel personale militare, ha accettato l’accordo per evitare un’escalation insostenibile. Lo Stato ebraico, dal canto suo, ha ottenuto garanzie di sicurezza attraverso un monitoraggio internazionale e una limitata capacità di risposta in caso di violazioni del cessate il fuoco. Tuttavia, gli esperti avvertono che la sostenibilità dell’accordo dipenderà dalla capacità delle parti di mantenere la calma di fronte a provocazioni e di implementare pienamente i termini della tregua.