Il Presidente francese Emmanuel Macron ha visitato venerdì 29 novembre la Cattedrale di Notre Dame, restaurata dopo l’incendio che la colpì nell’aprile del 2019, come riportato da Le Figaro. La riapertura al pubblico è prevista nel weekend del 7 e 8 dicembre. «Lo shock della riapertura sarà forte come quello provocato dall’incendio, ma si tratterà di uno shock di speranza», ha dichiarato Macron ai microfoni delle testate giornalistiche francesi.
Il Presidente ha poi ringraziato le duemila persone che hanno contribuito al «cantiere del secolo» per il loro lavoro: «siete stati gli alchimisti del cantiere e avete trasformato il carbone in arte. L’incendio di Notre Dame ha rappresentato una ferita nazionale e voi ne siete stati il rimedio attraverso la volontà, il lavoro e l’impegno […]. Siete riusciti a fare quello che pensavamo fosse impossibile.» Macron ha poi sottolineato il ruolo essenziale degli artigiani del legno, del metallo e della pietra, dei conciatetti, degli scultori e degli architetti: «avete dimostrato al mondo che nulla è impossibile senza l’audacia. E’ un orgoglio per l’intera nazione.»
Il cantiere è costato circa 700 milioni di euro, secondo Rebuilding Notre Dame de Paris, l’ente pubblico gestito da Philippe Jost, direttore dei lavori di restaurazione della Cattedrale. Le donazioni, arrivate da 150 Paesi diversi, sono arrivate a 846 milioni di euro, permettendo quindi anche di restaurare altri monumenti della città. Philippe Jost, responsabile dei lavori di ricostruzione di Notre Dame, ha dichiarato che «è una meraviglia. Anche per noi che siamo spesso all’interno della Cattedrale, non ce ne stanchiamo mai, diventa ogni giorno più bella», come riporta la CNN.
Il team della CNN aveva visitato la Cattedrale più volte dopo l’incendio: ciò che aveva più colpito il cameraman Mark Esplin, durante una visita nel 2019, era stato vedere «un grande buco nel soffitto», che permetteva di «vedere il cielo». Oggi quel vuoto è stato riempito dalla base ottagonale della nuova guglia, molto simile a quella progettata da Eugène Violllet-le-Duc nel XIX secolo. Nei primi giorni di novembre le otto campane del campanile settentrionale, precedentemente danneggiato dall’incendio, hanno suonato per verificarne il funzionamento prima della riapertura ai visitatori.
Il clero della cattedrale ha poi celebrato i cosiddetti “miraculés”, cioè tutti quegli elementi sopravvissuti al devastante incendio, secondo quanto riportato dalla BBC. Tra questi vi è la statua della Vergine Maria a grandezza naturale, che è ormai tornata a Notre Dame: la statua non era stata danneggiata dall’incendio, e viene considerata come il cuore della Cattedrale. E’ stata riportata nella Cattedrale dopo una processione serale che ha visto la partecipazione di centinaia di persone.
Monseigneur Patrick Chauvet, all’epoca direttore di Notre Dame de Paris, ha ricordato l’incendio come «una visione apocalittica», e ha aggiunto di «non essersi ancora ripreso del tutto». Le cause del devastante incendio scoppiato il 15 aprile 2019 rimangono ancora sconosciute, ma gli investigatori ipotizzano che si sia trattato di un incidente.