Il re Felipe VI e la regina Letizia hanno effettuato una visita di Stato in Italia, un evento che simboleggia la profonda amicizia tra i due Paesi. Questo viaggio segue la visita del presidente Sergio Mattarella in Spagna nel 2021, che aveva segnato la ripresa delle attività istituzionali dopo il periodo di lockdown.
I reali sono stati accolti dal Presidente della Repubblica, dalla premier Giorgia Meloni e dai presidenti della Camera e del Senato, in una cerimonia solenne scandita dagli onori militari e dagli inni nazionali dei due Paesi.
Il discorso pronunciato da re Felipe VI a Roma, riportato da El Mundo, ha affrontato le principali sfide che l’Europa si trova ad affrontare in questo periodo. Aprendo con un riferimento alla guerra in Ucraina, il sovrano ha dichiarato: «La Spagna continua a puntare su una pace giusta e duratura, che ribadisca i principi di coesistenza pacifica tra gli Stati. Dobbiamo continuare a sostenere lo sforzo della popolazione ucraina nella ricerca di una pace giusta e impegnarci nel recupero e nella ricostruzione del Paese».
Successivamente, ha richiamato l’attenzione sul conflitto in Medio Oriente, ribadendo la necessità di perseguire la pace e la stabilità. Un altro tema centrale del suo discorso è stato il futuro dell’Unione Europea e le sfide che essa deve affrontare, con un monito a preservarne i valori fondanti: «Non c’è sfida o minaccia, per quanto grave, che possa giustificare l’abbandono dell’identità e del cammino europeo. Il prezzo che pagherebbero i nostri cittadini, l’Europa e la nostra civiltà sarebbe inestimabile. Non ce ne dimentichiamo».
Il re ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale di Spagna e Italia all’interno della NATO, evidenziando l’importanza della cooperazione: «Solo lavorando insieme, spagnoli e italiani, faremo sì che l’approccio a 360 gradi sulla sicurezza, a cui si riferisce il Concetto Strategico di Madrid, diventi una realtà concreta e non rimanga un’aspirazione teorica».
Infine, ha posto l’accento sui flussi migratori, sottolineando il dovere di garantire il rispetto dei diritti umani, e ha concluso il suo intervento richiamando ciò che contraddistingue Spagna e Italia: «In questo mondo sempre più complesso, frenetico e competitivo, c’è ancora bisogno della nostra sensibilità mediterranea. E di un elemento fondamentale che in Italia viene chiamato “buon senso” e in Spagna sentido común».