mercoledì, 15 Gennaio 2025
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Ciad e Senegal reagiscono duramente alle dichiarazioni di Macron sul Sahel

I leader africani criticano le parole del presidente francese, accusato di mostrare disprezzo verso l'Africa e di alimentare tensioni nelle relazioni con i paesi del Sahel

Le dichiarazioni di Emmanuel Macron, che ha accusato i leader africani di non aver mostrato gratitudine per il sostegno militare francese contro le insurrezioni jihadiste nel Sahel, hanno scatenato forti reazioni da parte di Ciad e Senegal. Durante un discorso rivolto al corpo diplomatico francese, il presidente francese ha affermato che «nessuno dei paesi del Sahel sarebbe un Paese sovrano oggi senza il dispiegamento dell’esercito francese nella regione», secondo quanto riportato dalla CNN.

Le parole di Macron sono state duramente criticate dal Ministro degli Esteri del Ciad, Abderaman Koulamallah, che le ha definite un segno di «atteggiamento sprezzante verso l’Africa e gli africani» in una dichiarazione televisiva riportata a France 24. Koulamallah ha sottolineato il contributo storico dell’Africa alla liberazione della Francia durante le due guerre mondiali, lamentando che la Francia non abbia mai pienamente riconosciuto tale sacrificio. Ha inoltre accusato Parigi di aver perseguito principalmente i propri interessi strategici durante i 60 anni di presenza militare in Ciad, senza apportare benefici duraturi allo sviluppo del popolo ciadiano.

Anche il Senegal ha reagito con fermezza. Il Primo Ministro Ousmane Sonko ha respinto l’idea che la Francia abbia il diritto o la legittimità di garantire la sicurezza e la sovranità dell’Africa. Secondo quanto riportato dalla BBC, il leader senegalese ha smentito l’affermazione di Macron secondo cui il ritiro delle basi francesi dal Senegal sarebbe stato il risultato di negoziazioni, ribadendo che la decisione deriva esclusivamente dalla «volontà del Senegal come Paese libero, indipendente e sovrano».

Le tensioni tra Parigi e i paesi del Sahel si sono intensificate negli ultimi anni, con il ritiro delle truppe francesi da Mali, Burkina Faso e Niger, e la chiusura delle basi militari in Senegal, Costa d’Avorio e Ciad. L’influenza francese nella regione continua a diminuire, mentre diversi paesi africani stanno cercando nuove alleanze, spesso rivolgendosi alla Russia per supporto militare e strategico. Macron, tuttavia, ha respinto l’idea di un declino dell’influenza francese, affermando che Parigi sta semplicemente “riorganizzando” la sua presenza in Africa.

Questa crescente frattura tra Francia e paesi del Sahel segna un nuovo capitolo nelle relazioni tra Parigi e le sue ex colonie, in un contesto di cambiamenti geopolitici che stanno ridisegnando le alleanze e le priorità nella regione.

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