giovedì, 21 Novembre 2024
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Cop 26: Il fattore eco-ansia

Vivere con la consapevolezza che, se non agiamo quanto prima per rimediare, il mondo andrà man mano peggiorando a causa del cambiamento climatico: la quotidianità per coloro che soffrono di ansia climatica o eco-ansia

Vivere con la consapevolezza che, se non agiamo quanto prima per rimediare, il mondo andrà man mano peggiorando a causa del cambiamento climatico. Questa è la quotidianità per coloro che soffrono di ansia climatica o eco-ansia, un problema di salute mentale sempre più comune tra i giovani che saranno coloro che soffriranno di più gli effetti del riscaldamento globale

«Per me è un sentimento di angoscia» è quanto afferma Naiara Fernández, un’attivista di 23 anni che soffre di eco-ansia e di grande incertezza per il futuro climatico. Questo è solo uno dei tanti pensieri negativi che colpiscono i giovani di tutto il mondo riguardo gli effetti del cambiamento climatico. Infatti, secondo un recente studio condotto su un campione di 10.000 giovani provenienti da 10 Paesi diversi, è risultato che l’84% è preoccupato, circa il 45% assicura che questo argomento influenza negativamente la loro vita quotidiana e addirittura 4 su 10 affermano di avere dubbi sul fatto di avere o non avere figli dinanzi al futuro che li attende. Potrebbe sembrare una scelta egoistica, ma alcuni esperti del settore invitano a riflettere sull’argomento, come spiega Hickman «Il futuro dei bambini sarà sempre più pericoloso e inabitabile. Pensateci due volte prima di decidere di dare alla luce un bambino». 

Manifestazione sul cambiamento climatico, Fonte: Wikimedia Commons

Quali sono le conseguenze negative del disturbo da eco-ansia?

Secondo Irene Baños, divulgatrice climatica e autrice del libro“Ecoansias”, l’eco-ansia si manifesta quando vediamo che non è sufficiente ciò che facciamo e ci portiamo il peso di salvare il pianeta. In aggiunta, questo disturbo provoca mancanza di ossigeno e fatica a respirare. 

«A livello individuale fai alcune cose, come mangiare meno carne o prendere meno l’auto, perché il non far nulla non corrisponde al futuro che desideri. Nonostante i cambiamenti individuali siano necessari, abbiamo anche bisogno di una grande trasformazione della società», questo è il consiglio di Irene Baños. 

D’altro canto, alcuni esperti sostengono che questo disturbo non abbia solo conseguenze negative. A tal proposito Hickman afferma che «Non è una malattia mentale, ma una sana risposta emotiva alle minacce che affrontiamo. Mi preoccuperei molto se qualcuno non provasse ansia ecologica nel mondo» e aggiunge: «Per cui è meglio svegliarsi ora e sentire un po’ di ansia e usarla per intervenire. Se senti ansia è perché ti interessa del pianeta». 

Quali sono le sfide per il futuro?

La chiave per il successo è quella di agire e scendere in campo insieme all’aiuto di altre persone e pianificare il futuro che desideriamo. Accetta che sarai sempre in grado di poter fare qualcosa e non veder un tunnel senza via di uscita. Bisognerebbe ascoltare di più i giovani e renderli partecipi di questo cambiamento invece di lasciarli abbandonati a sé stessi e senza aiuti e misure preventive dai governi. A questo proposito, il vertice sul clima di Glasgow sarà il test decisivo per verificare se le promesse da parte dei governi per evitare il cambiamento climatico siano veritiere.

Marco Buccella
Studente della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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