Vivere con la consapevolezza che, se non agiamo quanto prima per rimediare, il mondo andrà man mano peggiorando a causa del cambiamento climatico. Questa è la quotidianità per coloro che soffrono di ansia climatica o eco-ansia, un problema di salute mentale sempre più comune tra i giovani che saranno coloro che soffriranno di più gli effetti del riscaldamento globale.
«Per me è un sentimento di angoscia» è quanto afferma Naiara Fernández, un’attivista di 23 anni che soffre di eco-ansia e di grande incertezza per il futuro climatico. Questo è solo uno dei tanti pensieri negativi che colpiscono i giovani di tutto il mondo riguardo gli effetti del cambiamento climatico. Infatti, secondo un recente studio condotto su un campione di 10.000 giovani provenienti da 10 Paesi diversi, è risultato che l’84% è preoccupato, circa il 45% assicura che questo argomento influenza negativamente la loro vita quotidiana e addirittura 4 su 10 affermano di avere dubbi sul fatto di avere o non avere figli dinanzi al futuro che li attende. Potrebbe sembrare una scelta egoistica, ma alcuni esperti del settore invitano a riflettere sull’argomento, come spiega Hickman «Il futuro dei bambini sarà sempre più pericoloso e inabitabile. Pensateci due volte prima di decidere di dare alla luce un bambino».
Quali sono le conseguenze negative del disturbo da eco-ansia?
Secondo Irene Baños, divulgatrice climatica e autrice del libro“Ecoansias”, l’eco-ansia si manifesta quando vediamo che non è sufficiente ciò che facciamo e ci portiamo il peso di salvare il pianeta. In aggiunta, questo disturbo provoca mancanza di ossigeno e fatica a respirare.
«A livello individuale fai alcune cose, come mangiare meno carne o prendere meno l’auto, perché il non far nulla non corrisponde al futuro che desideri. Nonostante i cambiamenti individuali siano necessari, abbiamo anche bisogno di una grande trasformazione della società», questo è il consiglio di Irene Baños.
D’altro canto, alcuni esperti sostengono che questo disturbo non abbia solo conseguenze negative. A tal proposito Hickman afferma che «Non è una malattia mentale, ma una sana risposta emotiva alle minacce che affrontiamo. Mi preoccuperei molto se qualcuno non provasse ansia ecologica nel mondo» e aggiunge: «Per cui è meglio svegliarsi ora e sentire un po’ di ansia e usarla per intervenire. Se senti ansia è perché ti interessa del pianeta».
Quali sono le sfide per il futuro?
La chiave per il successo è quella di agire e scendere in campo insieme all’aiuto di altre persone e pianificare il futuro che desideriamo. Accetta che sarai sempre in grado di poter fare qualcosa e non veder un tunnel senza via di uscita. Bisognerebbe ascoltare di più i giovani e renderli partecipi di questo cambiamento invece di lasciarli abbandonati a sé stessi e senza aiuti e misure preventive dai governi. A questo proposito, il vertice sul clima di Glasgow sarà il test decisivo per verificare se le promesse da parte dei governi per evitare il cambiamento climatico siano veritiere.