«I risultati di tale studio dimostrano il potere di ridurre la povertà che un paio di occhiali da vista può avere». Queste le parole del dottor Nathan Congdon, uno degli autori dello studio, riportate dal Guardian.
«Con solo pochi dollari al paio, gli occhiali hanno un impatto significativo sul guadagno di ogni individuo». Tali affermazioni sono supportate dagli esiti positivi di uno studio portato avanti in Bangladesh, che ha coinvolto più di 800 lavoratori nelle zone rurali, i cui compiti richiedevano particolare attenzione ai dettagli. Si tratta infatti di operai tessili, sarti e artigiani che hanno partecipato allo studio ricevendo ognuno, in modo totalmente casuale, un paio di occhiali da vista a titolo gratuito. Un altro grande gruppo di lavoratori non ha invece ricevuto gli occhiali. Otto mesi più tardi, è stato rilevato che il gruppo ricevente aveva migliorato le sue prestazioni, e di conseguenza ottenuto un aumento salariale. Come riportato dal New York Times, il salario è aumentato passando da $35,30 a $47,10.
Il dottor Congdon sottolinea l’impatto negativo che una vista scorretta può avere sull’economia, in una parte del mondo in via di sviluppo dove il costo di un paio di occhiali è praticamente inaccessibile alla maggior parte dei lavoratori. «Ciò che rende questi risultati particolarmente interessanti è la loro capacità di riuscire a convincere i governi che gli interventi mirati a curare la vista sono convenienti, efficaci e responsabili di un cambiamento di vita, come nient’altro nell’ambito della sanità».
Secondo il New York Times, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato che i problemi di vista rappresentano una questione globale e hanno un costo di oltre 400 miliardi di dollari in quanto a perdita di manodopera, e quindi di produttività. Questo è in parte dovuto alla trascuratezza del problema, messo in secondo piano da malattie quali la tubercolosi, la malaria e l’AIDS, molto frequenti nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, una migliore cura della vista non avrebbe solo un impatto economico positivo, ma aiuterebbe a migliorare la stessa qualità di vita dei lavoratori di questi paesi. La presbiopia risulta infatti molto meno dispendiosa in termini di cure, rispetto ad altre malattie più complesse. Inoltre, gli occhiali da vista hanno spesso un costo di produzione inferiore a $2 al paio, stando a significare che un aumento di salario li renderebbe maggiormente accessibili.
Tuttavia, Misha Mahjabeen, direttrice di VisionSpring, organizzazione non profit che ha partecipato allo studio in questione, afferma che le donne avrebbero comunque dei problemi nell’accesso alla cura della vista, in quanto «nella nostra società, dominata dall’uomo, è quest’ultimo a ricevere attenzioni immediate se ha un problema, mentre le donne possono attendere». Questo è chiaramente legato alla disparità di genere, e diventa un rischio ancora più grande per la salute delle donne, le quali «oltre a dover guadagnare un salario extra per la loro famiglia e a doversi prendere cura di casa e figli, sono soggette maggiormente alla violenza domestica poiché impiegherebbero più tempo per pulire, cucire o cucinare».