L’Unione Europea, per raggiungere la neutralità energetica entro il 2030, ha concepito una classificazione comune, detta “tassonomia della finanza sostenibile”, con cui elenca quali sono le attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale e i relativi criteri per stabilirlo, con l’intenzione di guidare le scelte degli investitori e delle imprese in vista della transizione verso una crescita economica sostenibile.
Dopo un anno di battaglia tra i governi per capire quali fossero veramente gli investimenti rispettosi del clima, l’Unione Europea sta iniziando a proporre, ai vari Stati membri, diversi piani per etichettare alcuni progetti di gas naturale ed di energia nucleare come investimenti “verdi”.
Nello specifico, domenica 2 gennaio, l’Unione ha proposto alla Germania di inserire alcuni specifici progetti di gas naturale e di energia nucleare nella “tassonomia della finanza sostenibile” dell’eurozona: la Germania, però, ha accettato di definire solo i primi come investimenti “verdi”.
La ragione è che tre giorni prima, la Germania aveva già staccato la spina a tre delle sue ultime sei centrali nucleari: il processo per il ritiro dell’energia nucleare ha avuto un’accelerazione notevole soprattutto a seguito della fusione, nel 2011, di un reattore della centrale di Fukushima, in Giappone.
«Per il governo tedesco, il gas naturale è un’importante tecnologia ponte sulla strada per la neutralità dei gas serra sullo sfondo dell’eliminazione graduale dell’energia nucleare e della produzione di energia a carbone […] La posizione del governo sull’energia nucleare rimane invariata. Il governo resta convinto che l’energia nucleare non possa essere classificata come sostenibile», ha affermato un portavoce del governo di Berlino.
Sebbene l’energia nucleare produca emissioni di CO2 molto basse, la Commissione europea ha chiesto il parere di esperti sull’opportunità di considerare ecologico il combustibile, dato il potenziale impatto ambientale dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. In una bozza della proposta della Commissione, arrivata sabato all’agenzia di stampa britannica Reuters, si etichetta come verdi solo gli investimenti nelle centrali nucleari in cui il progetto presenta un piano, dei fondi e un sito atti a smaltire in sicurezza i rifiuti radioattivi.
Per quanto riguarda gli investimenti nelle centrali elettriche a gas naturale, vengono considerati ecologici, solo nei casi in cui producono emissioni inferiori a 270g di CO2, equivalente per kilowattora (kWh); sostituiscono un impianto a combustibili fossili più inquinante; ricevono un permesso di costruzione entro il 31 dicembre 2030 e prevedono di passare a gas a basse emissioni di carbonio entro la fine del 2035.
I Paesi dell’UE ed un gruppo di esperti esamineranno la bozza della proposta, la cui pubblicazione è prevista a gennaio. Oltre alla Germania, altri Paesi, come Austria e Lussemburgo, si oppongono al nucleare. Infatti, gli Stati dell’UE, tra cui la Repubblica Ceca, la Finlandia e la Francia, che ricavano circa il 70% della propria energia dal nucleare, lo considerano cruciale per eliminare gradualmente il carbone come fonte di energia.