Sono almeno 34 i paesi che hanno deciso di chiudere lo spazio aereo in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Questa decisione ha avuto ripercussioni a Cuba, dove sono stati cancellati i voli che collegano le città di Mosca e L’Avana.
Nell’ultimo anno, i turisti di origine russa erano diventati fondamentali per l’economia del paese.
Quanto ai numeri, il turismo russo è incrementato del 200% negli ultimi due anni. Il numero di viaggiatori è cambiato da 74.019 nel 2020 a 146.151 nel 2021.
L’Associazione dei Tour Operator Russa ha affermato che la chiusura dello spazio aereo da parte dell’Unione Europea e del Canada ha reso obbligatorio sospendere la vendita di biglietti aerei con destinazioni come l’America Latina e i Caraibi.
La stessa associazione, ha annunciato che a partire dallo scorso 28 febbraio sarebbero stati cancellati tutti i voli per Cuba, Repubblica Dominicana, Messico e Venezuela.
In quel momento, a Cuba erano presenti alcuni turisti provenienti dal paese euroasiatico, circa 5.500, i quali sono potuti tornare nella loro patria con dei voli charter della Nordwind.
Questa decisione per un paese come Cuba rappresenta un duro colpo e si stima una perdita di milioni di dollari.
Un economista cubano dichiara che la guerra in Ucraina ha reso ancora più complicata la situazione economica del paese latinoamericano e che i pronostici di quest’anno sono pessimi anche per altre due categorie: l’esportazione dello zucchero e quella del tabacco.
La produzione dello zucchero era considerata la colonna portante dell’economia cubana. Lo scorso anno sono state prodotte 800.000 tonnellate di zucchero, la produzione più bassa dal 1908. Questo abbassamento di produzione è dovuto alla mancanza di fertilizzanti e all’inefficienza del sistema di produzione. Per l’anno 2021-2022, la previsione era quella di produrne 900.000 tonnellate ma, con la nuova situazione mondiale si stima un 30% in meno rispetto all’obiettivo previsto.
Per quanto riguarda la produzione di tabacco, la situazione è analoga e ne sono stati piantati soltanto 2.450 ettari rispetto ai 25.000 inizialmente previsti per la produzione di quest’anno.
Dunque, il nuovo quadro mondiale ha creato una difficilissima situazione finanziaria per Cuba, con una mancanza di liquidi che ha di conseguenza portato non solo ad una mancanza di pagamenti ai fornitori stranieri ma anche ad una riduzione drastica delle importazioni.