L’aumento dei contagi da Covid-19 in Israele potrebbe essere attribuito a due diversi fattori: la fine delle restrizioni o la variante BA.2.
Domenica 13 marzo, in Israele, sono stati registrati circa 5.745 nuovi casi giornalieri, con un tasso di positività all’11,4%, come riporta il quotidiano The Jerusalem Post. Dei 36.590 casi di coronavirus attuali, 361 sono in considerati gravi, con 176 pazienti in condizioni critiche, 25 collegati a respiratori e 153 intubati.
Complessivamente – dall’inizio della pandemia due anni fa – sono stati registrati in tutto il paese 10.379 decessi correlati al coronavirus, 46 dei quali si sono verificati nell’ultima settimana.
Diversamente da ciò che Israele stava vedendo poco più di un mese fa – con oltre 60.000 nuovi casi ogni giorno – i numeri sono relativamente bassi e la gente ritiene che diffusione della variante Omicron sia ormai finita. I dati indicano anche questo. Il numero di nuovi casi nell’ultima settimana è diminuito del 16,5% rispetto alla settimana precedente e il numero di casi gravi del 28,5%. Il dato più importante però è il numero di morti registrati negli ultimi sette giorni che è stato quasi il 60% in meno rispetto ai giorni precedenti. Tutte le statistiche sembrano indicare una diminuzione continua dei casi.
Quando l’RT – tasso inerente al numero medio di persone che una sola persona infetta – supera 1, il numero dei casi continuerà ad aumentare fino a quando non tornerà nuovamente sotto controllo. Dopo un RT tra lo 0,67 e 0,74 registrato nell’ultimo mese in Israele, l’RT è nuovamente salito a 0,86 – ancora al di sotto dell’1 – ma potrebbe continuare ad aumentare.
Cosa potrebbe causare un nuovo aumento dell’RT? Probabilmente la fine delle restrizioni e il diffondersi di questa nuova variante BA.2 potrebbero aver provocato un aumento dei casi. Tutti i paesi del mondo che hanno recentemente rimosso le restrizioni COVID-19 – aprendo al turismo indipendentemente dallo stato di vaccinazione – compreso Israele, hanno registrato un aumento dei casi negli ultimi giorni, dopo una costante diminuzione da fine gennaio. Un altro fattore è riconducibile alla nuova subvariante di Omicron che in Israele si è dimostrata ancora più contagiosa ed è di circa il 30-34% più infettiva di Omicron. Tuttavia, in una dichiarazione rilasciata al Jerusalem Post, il direttore regionale dell’OMS, Dorit Nitzan, ha espresso dubbi rispetto al fatto che la variante BA.2. possa causare un’altra ondata di casi.
Questi due fattori sono collegati tra loro e la rimozione delle restrizioni può rendere più facile il propagarsi della variante BA.2. provocando così un aumento dei casi. Non è chiaro cosa deve aspettarsi Israele ma sembra – almeno per ora – che non ci siano urgenti preoccupazioni dato che l’RT deve ancora raggiungere l’1.