Il Grande Lago Salato dello Utah è il più grande lago salato dell’emisfero occidentale e uno dei bacini d’acqua interni più salini al mondo.
L’Agenzia Spaziale Europea ha divulgato nuove immagini satellitari per illustrare la diminuzione dei livelli d’acqua del Grande Lago Salato nello Utah, nel mese di giugno il lago ha raggiunto il livello più basso mai registrato, il secondo minimo storico raggiunto in meno di un anno. Il Dipartimento Risorse Naturali dello Stato ha dichiarato che il lago è sceso sotto i 1.277 metri.
Le immagini satellitari mostrano le differenze tra l’anno 1985 e il 2022, mettendo in luce il calo del livello d’acqua e la diminuzione delle dimensioni del lago. Negli anni ’80, durante il suo apice, il lago copriva circa 8.550 km² (3.300 miglia²); ma il sud-ovest degli Stati Uniti ha affrontato una grave siccità per 22 anni e secondo la US Geological Survey, agenzia governativa preposta allo studio del territorio, il lago ora contiene poco più di un quarto del volume d’acqua che aveva nel 1987. La decrescita del bacino è dovuta essenzialmente a due fattori: il cambiamento climatico e un utilizzo poco oculato delle risorse idriche, sia per usi agricoli che umani.
La diminuzione dei livelli d’acqua mette a rischio milioni di uccelli migratori, infatti ogni anno il lago accoglie circa 10 milioni di uccelli migratori: 330 specie diverse che si fermano per procurarsi del cibo.
Oltre a mettere in pericolo la fauna selvatica, l’inaridimento del lago rappresenta anche una minaccia per la salute umana. L’esposizione del letto del lago rilascia polveri contenenti pericolosi residui dell’attività mineraria della regione, come rame e arsenico, che possono spargersi negli insediamenti vicini e causare problemi respiratori se inalate. Naturalmente, il lago ha dei cicli stagionali in cui livello diminuisce e poi aumenta di nuovo grazie alle piogge e allo scioglimento delle nevi, che però non sono riuscite e non riusciranno a compensare l’evaporazione e l’eccessivo sfruttamento.