giovedì, 21 Novembre 2024
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Thailandia: sparatoria di massa in asilo nido, morti 23 bambini

Più di venti bambini hanno perso la vita a seguito di una sparatoria in un asilo nido in Thailandia, con vittime di appena due anni

Sono 38 le vittime, di cui almeno 23 bambini, uccise in seguito ad una sparatoria in un asilo nella provincia di Nong Bua Lamphu, a nord est della Thailandia

L’assassino è Panya Kambrab, un ex agente della polizia thailandese di 34 anni, identificato dal Central Investigation Bureau (CIB) della Thailandia e attualmente già coinvolto in un procedimento giudiziario per presunto spaccio di droga.

L’aggressore era comparso in tribunale nella provincia di Nong Bua Lamphu poche ore prima di aprire il fuoco.

Il massacro è avvenuto nel centro di sviluppo dell’infanzia, nella provincia di Nong Bua Lamphu, distretto di Uthai Sawan Na Klang.

La polizia ha dichiarato che l’uomo si è tolto la vita dopo aver ucciso la moglie e il figlio, che era iscritto nello stesso asilo. Secondo quanto riportato alla CNN dal generale della polizia Paisan Luesboon, l’uomo, armato di pistola e coltello, era andato a cercare suo figlio nella struttura. Il bambino però non era presente e così l’aggressore ha iniziato a sparare ad alcuni membri dello staff dell’asilo, tra cui un’insegnante incinta di otto mesi. Poi si è fatto strada in una stanza chiusa dove in quel momento dormivano dei bambini, che ha pugnalato a morte.

La fascia di età dei bambini che si trovavano all’asilo va dai due ai cinque anni. 

Al momento della sparatoria circa trenta bambini erano presenti nella struttura, meno del solito, poiché una forte pioggia aveva costretto molti di loro a rimanere a casa. Tuttavia, il massacro è tra i peggiori che coinvolgono vittime così giovani.

Le leggi sulle armi sono molto severe in Thailandia, dove il possesso di un’arma da fuoco illegale comporta una pena detentiva fino a dieci anni. Nonostante ciò, il tasso di possessi di armi da fuoco rimane molto alto nel paese, e le cifre ufficiali non includono l’enorme numero di armi possedute illegalmente. La polizia ha confermato, tuttavia, che la pistola usata dall’aggressore nella sparatoria era stata ottenuta legalmente, secondo quanto riportato da Al Jazeera.

Il governo thailandese ha affermato che fornirà aiuti finanziari alle famiglie delle vittime per aiutare a coprire le spese funebri e le cure mediche. Il primo ministro Prayun Chan-O-Cha ha ordinato al capo della polizia nazionale di accelerare le indagini e ha annunciato che si recherà sul luogo dell’attacco quanto prima. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, il primo ministro ha inoltre dichiarato: «Questo non dovrebbe assolutamente accadere, sono estremamente dispiaciuto per coloro che sono stati feriti e hanno perso i loro cari».

 

Sara Grilli
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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