La Federal Reserve (Fed) utilizzerà dei dati economici concreti che andranno a influire sui principali rapporti sull’edilizia abitativa, sul lavoro e sull’inflazione causando un effetto maggiore sul mercato. Il derivante innalzamento dei tassi di interesse potrebbe essere oggetto di speculazione da parte degli investitori.
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell mercoledì scorso ha distrutto le speranze degli investitori di una svolta sui tassi di interesse e ha fatto crollare le azioni. «Abbiamo ancora molta strada da fare», ha detto Powell dell’attuale regime di rialzi della Fed per combattere l’inflazione persistente.
Powell ha però aggiunto un importante avvertimento. La Fed potrebbe iniziare a rallentare il ritmo di questi dolorosi rialzi già a dicembre. «Le nostre decisioni dipenderanno dall’insieme dei dati in arrivo e dalle loro implicazioni per le prospettive dell’attività economica e dell’inflazione», ha dichiarato Powell.
Tra le questioni più nevralgiche per la Fed, vi è il mercato del lavoro statunitense. Infatti, la domanda di lavoro continua a superare l’offerta di lavoro e questo significa più inflazione. Le imprese devono pagare salari più alti per attirare i dipendenti e sono in grado di far pagare di più i loro beni e servizi.
Prima della riunione della Fed è previsto un altro rapporto sull’occupazione a dicembre. Se entrambi i rapporti mostrano una traiettoria al ribasso dell’occupazione, significa che il tasso di disoccupazione rimane storicamente basso.
Per quanto riguarda i dati sull’inflazione, prima della prossima riunione della Federal Reserve, si attendono i nuovi dati di due importanti indici che misurano il ritmo dell’inflazione.
L’indice dei prezzi al consumo di ottobre, che tiene conto delle variazioni dei prezzi di un insieme fisso di beni e servizi, sarà pubblicato il 10 novembre.
Il 1° dicembre la Fed vedrà anche i dati di ottobre della spesa per consumi personali, che riflette le variazioni dei prezzi di beni e servizi acquistati dai consumatori negli Stati Uniti. La Fed ritiene che questa misura sia più accurata dell’indice dei prezzi al consumo perché tiene conto di una gamma più ampia di acquisti da parte di un numero maggiore di acquirenti.
Inoltre, il mercato immobiliare è stato profondamente colpito dagli sforzi della Fed per combattere l’inflazione ed è uno dei primi settori dell’economia a mostrare segni di raffreddamento.
I mutui a tasso fisso a 30 anni hanno registrato una media del 6,95% la scorsa settimana, rispetto al 3,09% di un anno fa, e gli elevati costi di finanziamento stanno portando a un calo della domanda.
«Il mercato immobiliare è stato molto surriscaldato per un paio d’anni dopo la pandemia, quando la domanda è aumentata e i tassi erano bassi», ha dichiarato mercoledì Powell. «Ci rendiamo conto che è proprio questo l’effetto principale delle nostre politiche».
I dati sulle vendite di case nuove ed esistenti di ottobre, previsti per il 18 e il 23 novembre, mostreranno il continuo impatto di questa politica prima della prossima riunione.