Lo scorso lunedì 5 dicembre il presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva e il Consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan si sono incontrati a Brasilia. L’incontro, durato circa due ore, ha riguardato un’ampia gamma di questioni, tra cui le crisi politiche e migratorie in Venezuela ed Haiti, la guerra in Ucraina e il cambiamento climatico.
Dopo aver partecipato alla COP27 ed essere stato in Portogallo, il prossimo presidente del Brasile affronta intensi negoziati, sia con i suoi partner di coalizione per disegnare il suo governo, sia con il Congresso per approvare i fondi per tenere fede alla grande promessa elettorale di rinforzare i salari più bassi. Mentre in politica estera la sfida è rappresentata dall’attuale scenario internazionale in cui la rivalità tra Stati Uniti e Cina si fa sempre più intensa e il Brasile deve assumere una posizione.
A seguito dell’incontro con Sullivan, in cui ha ricevuto l’invito di far visita al Presidente statunitense, Lula ha dichiarato sul proprio profilo twitter: «Sono entusiasta di parlare con Biden e di approfondire le relazioni tra i nostri Paesi». Il presidente Biden è stato uno dei primi leader stranieri a congratularsi con Lula dopo la sua vittoria alle elezioni dello scorso ottobre.
Tuttavia, secondo quanto riportato da El País, il Consigliere di Lula per la politica estera, Celso Amorim ha lasciato intendere che l’agenda di Lula nelle quasi quattro settimane che mancano all’inizio del suo terzo mandato è molto fitta, affermando: «Lula è grato per l’invito, ma forse non ha il tempo di andare negli Stati Uniti prima dell’inaugurazione. Ritiene di poterci andare poco dopo l’inizio dell’anno, già in visita ufficiale come presidente».
Rispetto ai temi trattati nell’incontro, per gli Stati Uniti è fondamentale che in Venezuela si celebrino elezioni che si possano considerare corrette, per cui hanno lanciato un’operazione per ricostruire le relazioni con il governo di Nicolás Maduro.
Mentre sulla guerra ucraina, la posizione di Lula è più ambigua di quanto Washington vorrebbe. Secondo quanto riportato dall’edizione latinoamericana di El País, nonostante in passato abbia suscitato polemiche accusando Zelensky di essere responsabile quanto Putin del conflitto, durante l’incontro Lula si è mostrato favorevole a una soluzione diplomatica.
Infine, rispetto al tema dell’emergenza climatica, Lula e Sullivan si sono detti favorevoli a una più stretta cooperazione, senza, però, parlare di misure concrete. E mentre il Brasile ha chiesto il sostegno di Washington nella sua richiesta di allargare il Consiglio di Sicurezza ad altri membri, gli Stati Uniti chiedono a Lula di dispiegare una nuova operazione ad Haiti per stabilizzare il Paese e frenare così i flussi migratori verso gli Stati Uniti.