Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato a Riyadh, mercoledì 7 dicembre, per una visita nel regno del Golfo che durerà tre giorni, durante i quali incontrerà il re Salman bin Abdulaziz Al Saud e il principe ereditario Mohammed bin Salman.
Il leader cinese non visitava l’Arabia Saudita dal 2016 e il viaggio, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa saudita (SPA), ha fatto seguito all’invito del re Salman a «rafforzare i legami storici e la partnership strategica tra i due paesi».
Al centro dei colloqui vi saranno i temi legati all’energia, alla sicurezza e agli investimenti regionali.
Durante il vertice bilaterale, verranno firmati degli accordi commerciali per un valore di circa 30 miliardi di dollari, ha aggiunto SPA.
La Cina, infatti, è il principale partner commerciale dell’Arabia Saudita, in quanto maggiore importatore di petrolio, mentre Riyadh è il primo fornitore di greggio per Pechino. Le esportazioni in Cina hanno superato i 50 miliardi di dollari l’anno scorso, oltre il 18% delle esportazioni totali del Regno.
Il vertice, dunque, segna una pietra miliare nelle relazioni tra i due paesi. Se per la Cina rappresenta un’opportunità per espandere la propria impronta geopolitica, per l’Arabia Saudita è anche un grande trionfo diplomatico, in seguito ad anni di esclusione da parte dell’Occidente a causa del caso Khashoggi.
Difatti, l’alleanza tra i due paesi è da considerare importante non solo dal punto di vista commerciale ma anche e soprattutto su questioni come i diritti umani. L’Arabia Saudita non ha mai denunciato gli abusi sulla minoranza musulmana degli Uiguri nella regione cinese dello Xinjiang, Pechino non ha mai commentato l’assassinio di Khashoggi.
Per di più, tra gli obiettivi di Xi Jinping c’è anche quello di fare entrare il paese saudita nell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai.
Le aziende cinesi sono già coinvolte in numerosi progetti nel Regno, tra cui la costruzione della futuristica città di Neom. I leader dei due paesi dovrebbero dunque discutere di potenziali nuovi accordi che potrebbero vedere le aziende cinesi coinvolte più profondamente in grandi progetti, che sono fondamentali per il principe ereditario in merito alla diversificazione dell’economia del Regno dal petrolio.
Oltre all’Arabia Saudita, la Cina è diventata un importante partner commerciale per molti paesi del Golfo, tra cui Bahrein, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Oman e Qatar. Negli ultimi anni, grazie anche alla Via della Seta, nel Golfo si sono realizzati oltre 200 progetti infrastrutturali ed energetici.