Un attentato dinamitardo avvenuto nella città settentrionale afgana di Mazar-i-Sharif, capitale della provincia di Balkh, ha provocato la morte di una guardia di sicurezza mentre un gruppo di giornalisti e alcuni bambini sono rimasti feriti.
L’ISIS ha rivendicato l’esplosione, infatti, in una dichiarazione il gruppo ha affermato: «siamo riusciti a posizionare un pacco bomba e a provocarne l’esplosione», secondo quanto riportato da Al Jazeera.
La polizia ha affermato che: l’attentato è avvenuto durante una manifestazione tenutasi all’interno di un centro sciita per premiare diversi giornalisti che lavorano in agenzie coinvolte nella guerra e nella lotta contro l’ISIS, secondo quanto riportato da Al Jazeera.
Due giorni prima dell’attacco avvenuto a Mazar-i-Sharif, il governatore della stessa provincia è stato vittima di un attentato suicida sempre rivendicato dall’ISIS.
Mohammad Dawood Muzammil, governatore della provincia di Balkh, è sempre stato noto per la sua resistenza all’ISIS, soprattutto nella zona e la sua morte segna uno degli attacchi di più alto livello da quando i talebani sono ritornati al potere nel 2021.
Muzammil il giorno prima della sua uccisione aveva incontrato i due vice primi ministri e altri funzionari in visita a Balkh per rivedere e discutere di un importante progetto di irrigazione nel nord dell’Afghanistan.
Questi due episodi si aggiungono a una serie di altri attacchi rivendicati dal gruppo terroristico. I continui attacchi da parte dell’ISIS nei confronti di civili afghani, stranieri e personalità politiche, rappresentano la più grande sfida in tema di sicurezza per il governo talebano.
A gennaio 2023, un attentatore suicida ha ucciso almeno 10 persone facendosi esplodere nei pressi del Ministero degli esteri a Kabul, in un attacco rivendicato dal gruppo terroristico.
Il gruppo terroristico ha rivendicato anche un altro attacco all’ambasciata pakistana a Kabul a dicembre, che Islamabad ha denunciato come un “tentativo di assassinio” contro il suo ambasciatore.