La risposta di Israele all’attacco iraniano di sabato 13 aprile non si è fatta attendere. Durante le prime ore di venerdì 19 aprile, infatti, Israele ha colpito l’antico rivale, in quella che sembra essere a tutti gli effetti una ritorsione. Il mese di aprile 2024 è stato finora denso di avvenimenti, partendo da un attacco per mano israeliana al consolato iraniano a Damasco, capitale siriana, cui ha fatto seguito l’attacco dell’Iran a Israele dello scorso sabato, con uno spiegamento di armamenti tra cui più di 300 missili e droni, praticamente tutti distrutti dal paese ebraico con il sostengo di Stati Uniti, Gran Bretagna e Giordania.
Il recente attacco di Israele è stato confermato da alcuni diplomatici statunitensi, che parlano dell’uso di missili, anche se risultano diverse incertezze riguardo le armi utilizzate. Secondo la BBC, che riporta quanto riferito da CBS News, un missile avrebbe colpito Isfahan, regione dell’Iran centrale, mentre il Governo iraniano accenna ad “alcuni droni”. Diverse testate ufficiali iraniane hanno persino pubblicato delle foto scherzose di droni in miniatura. L’intento dell’Iran è quello di sminuire l’attacco subito, minimizzandone la portata. Si parla infatti di un “tentativo di attacco”. Hossein Dalirian, portavoce del National Centre of Cyberspace iraniano, ha definito l’attacco come un «umiliante tentativo di far volare dei droni che sono stati persino abbattuti». Tuttavia, subito dopo l’attacco, l’Iran ha imposto una sospensione dei voli civili, ripresi diverse ore dopo.
La zona di Isfahan non è stata casualmente colpita, in quanto rappresenta un punto strategico non indifferente, poiché centro importante per la produzione missilistica e di droni, nonché zona con impianti nucleari.
Il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha affermato che gli Stati Uniti «non sono stati coinvolti in nessuna operazione offensiva», mentre il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato, durante l’incontro del G7 a Capri, che «Washington è stata informata all’ultimo minuto».
Le ostilità tra Iran e Israele hanno radici lontane, ma quest’ultimo attacco è il frutto di un costante aumento delle tensioni tra i due paesi, un’escalation iniziata dal momento in cui Israele ha dichiarato guerra a Gaza. Perciò, come afferma Al Jazeera, per quanto i due paesi siano sempre stati bloccati in una sorta di “guerra nell’ombra”, questi ultimi mesi si sono rivelati decisivi per arrivare al limite della tensione. Il timore è infatti quello di un allargamento del conflitto a livello regionale.