Il Ministero della Cultura ha annunciato l’eliminazione del Premio nazionale della corrida e ha avviato le procedure per ottenere l’annullamento definitivo. Ernest Urtasun, ministro della Cultura, ha riferito che ci sarà una consultazione pubblica prima dell’emanazione di un decreto ministeriale che comunicherà il cambiamento, come riporta El Mundo.
Il premio venne istituito nel 2011 dal governo di José Luis Rodríguez Zapatero per riconoscere la corrida come «disciplina artistica». Il primo premio venne assegnato nel 2013 a Francisco Manuel Ojeda González, mentre l’ultimo è stato assegnato a Julián López Escobar come riconoscimento di una carriera durata venticinque anni. In quell’occasione la giuria sottolineò «l’impegno nella promozione e nella difesa della corrida e l’impegno sociale nei confronti dei giovani e dei più svantaggiati attraverso la scuola e la fondazione che aveva creato».
Fonti ministeriali spiegano che la decisione dell’eliminazione del premio è dovuta al fatto che nella società odierna è aumentata la preoccupazione per il benessere degli animali, come riporta El País. Infatti, secondo le statistiche del Ministero, solo l’1,9% degli spagnoli ha assistito a uno spettacolo o a una celebrazione della corrida tra il 2021 e il 2022 ed è stato registrato un calo rispetto al 2019.
Il ministro ha spiegato in un’intervista la sua posizione sulla tematica e ha affermato che «la corrida è una grande tradizione spagnola, ma, come ogni cosa nella vita, anche le tradizioni si evolvono. L’ho detto molte volte, credo che la grande maggioranza della società non sia d’accordo con il maltrattamento degli animali».
Sono stati forniti anche alcuni dati a sostegno della decisione, secondo i quali il numero di spettacoli sarebbe passato da 3.651 nel 2007 a 1.546 nel 2022. Inoltre, in diverse comunità autonome, come le Isole Canarie, la Catalogna, la Galizia, le Asturie e la Cantabria, non si svolgono spettacoli.
Victorino Martín, presidente della Fundación Toro de Lidia (FTL), ha dichiarato all’agenzia di stampa Efe che la fondazione valuterà la possibilità di adottare misure contro l’eliminazione del premio e ha affermato: «se non gli piacciono (i tori), è rispettabile, ma non è lì per fare quello che gli piace, ma per governare gli spagnoli».