venerdì, 18 Ottobre 2024
HomeNotizie dal mondoAttentato a Donald Trump: cosa sappiamo finora

Attentato a Donald Trump: cosa sappiamo finora

Il proiettile lo ha colpito di striscio, causando solo ferite superficiali, voci su un coinvolgimento iraniano, Teheran smentisce

Il 13 luglio 2024, durante un comizio elettorale a Butler in Pennsylvania, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è scampato ad un attentato. Trump, ferito di striscio all’orecchio, è stato prontamente soccorso dal Servizio Segreto e poi fatto evacuare, mentre il giovane attentatore, Thomas Matthew Crooks, è stato abbattuto poco dopo. Nella sparatoria sono rimasti feriti gravemente due spettatori ed un altro ha perso la vita.

L’evento ha sollevato numerosi interrogativi sulla sicurezza degli ex presidenti e sull’efficacia delle attuali misure di protezione, infatti rimane poco chiaro come l’attentatore sia riuscito ad avvicinarsi così tanto al suo bersaglio. Crooks sarebbe entrato in un edificio sorvegliato dalla polizia, per poi raggiungerne il tetto e sparare da una distanza di circa 130 metri, il tutto indisturbato.

Secondo quanto riporta la BBC, fonti dell’intelligence avevano già avvertito le autorità di un potenziale complotto iraniano per assassinare Trump. Tuttavia, non ci sono prove o indizi che colleghino l’attacco al comizio con Tehran: Thomas Crooks non risulterebbe avere legami con l’Iran.

D’altra parte, ABC News sottolinea l’incremento della sicurezza attorno a Trump nelle settimane antecedenti l’attentato, un fatto che evidenzia la serietà con cui le minacce fossero state prese in considerazione. Il Servizio Segreto, incaricato della protezione degli ex presidenti, ha adottato misure supplementari per garantire la sicurezza del leader repubblicano, comprendendo un aumento del personale e l’introduzione di tecnologie avanzate per monitorare potenziali pericoli.

Il governo iraniano ha respinto con forza le accuse di essere coinvolto nel complotto per assassinare Trump, definendole «non fondate e malevoli» riporta Fox News. Un rappresentate del governo di Tehran avrebbe dichiarato: «Dal punto di vista della Repubblica islamica dell’Iran, Trump è un criminale che deve essere perseguito e punito in un tribunale per aver ordinato l’assassinio del generale Soleimani. L’Iran ha scelto la via legale per consegnarlo alla giustizia».

In seguito all’attentato, sono stati raccolti oltre 4 milioni di dollari tramite una campagna di raccolta fondi su GoFundMe per sostenere le famiglie delle vittime e i feriti dell’attacco. La raccolta fondi è stata autorizzata da Trump stesso, che ha espresso la sua solidarietà e il suo supporto alle vittime e alle loro famiglie.

RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti