domenica, 8 Settembre 2024
HomeEconomiaCrisi del Mar Rosso: diminuiscono le entrate del Canale di Suez

Crisi del Mar Rosso: diminuiscono le entrate del Canale di Suez

Proseguono gli attacchi Houthi contro le navi commerciali associate a Israele, causando problemi non solo economici a livello globale e locale

Le entrate annuali del Canale di Suez in Egitto sono diminuite di quasi un quarto nell’anno fiscale 2023-24 rispetto all’anno precedente, passando da 9.4 a 7.2 miliardi di dollari, riporta Reuters. Il calo è da attribuirsi alla decisione di molte imprese di evitare di attraversare il Mar Rosso, a causa degli attacchi degli Houthi contro le navi commerciali che percorrono l’area.

Nello specifico, il numero di navi che passano attraverso il Canale di Suez è calato fino a circa 20.000 nell’anno 2023-24 rispetto alle quasi 26.000 navi dell’anno precedente, ha riferito Osama Rabie, capo dell’autorità egiziana del Canale.

Gli Houthi sono un gruppo armato yemenita supportato dall’Iran. Il gruppo affonda le sue radici negli anni ’90, quando nasce come movimento di revival politico-religioso dello zaydismo, branca minoritaria dell’Islam sciita e principale confessione tra i membri del gruppo, all’interno di uno Stato a maggioranza sunnita.

Con lo scoppio della guerra civile in Yemen nel 2014, gli Houthi prendono la capitale San’a’ e acquisiscono il controllo di gran parte dei territori settentrionali del Paese. Nel frattempo, il Governo riconosciuto dalla comunità internazionale si stabilisce nella città portuale di Aden, sostenuto dal Regno di Arabia Saudita.

Da novembre 2023, un mese dopo l’inizio del conflitto tra Israele e Hamas il 7 ottobre, gli Houthi – dichiaratamente anti-Israele – hanno iniziato ad interferire nel commercio internazionale che passa per lo Stretto di Bab el-Mandeb e attraverso il Mar Rosso, come forma di supporto al gruppo palestinese in guerra. Di fatto, gli Houthi bersagliano le navi che possiedono qualche contatto con lo Stato ebraico, alimentando l’insicurezza in quel tratto di mare che collega il Mediterraneo con l’Oceano indiano.

Fino al 15% del commercio marittimo globale passa attraverso il Canale di Suez, scrive Arab News. Tuttavia, a causa degli ostacoli posti dal gruppo yemenita, le navi commerciali hanno optato per dei percorsi alternativi più lunghi, circumnavigando il continente africano. In questo modo hanno generato un impatto negativo non solo sulle entrate del Canale di Suez, ma anche sui tempi di consegna, sui costi ambientali delle rotte commerciali e sui prezzi per il trasporto dei container.

Dal punto di vista ambientale, l’allungamento delle rotte commerciali provoca un aumento delle emissioni di CO2, mentre da un punto di vista puramente economico, ciò comporta un aumento delle tariffe di trasporto e dei costi di assicurazione sulle spedizioni.

Il Canale di Suez è vitale tanto per il commercio globale quanto per l’Egitto. Esso rappresenta un’importante risorsa per il Paese, alla base del suo reddito e della sua stabilità economica. Inoltre, il Canale è una fonte chiave di valuta estera per lo Stato arabo.

Anna Valle
Studentessa di Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale
RELATED ARTICLES

In evidenza

I più letti