I due candidati alla Casa Bianca puntano sui polacchi statunitensi, che rappresentano una grande fetta dei blue wall states, con 800.000 presenze solo in Pennsylvania. «Potrebbero fare davvero la differenza in queste elezioni», afferma Christine Baranski, famosa attrice statunitense di origini polacche, in un’intervista al New York Times.
Il tema principale di cui si discute nelle sedi Democratiche, per attrarre più elettori possibili, è quello della guerra russo-ucraina: Harris ha fatto appello a statunitensi di origine polacca e ucraina, preoccupati dall’invasione russa di quest’ultima, sottolineando la relazione ancora più stretta che Trump sta instaurando con il presidente Vladimir Putin. Gli sforzi dei Democratici sono ora più che mai rivolti ai cittadini di origine ucraina e polacca, ma non solo: secondo il Foreign Policy, gli stati che potrebbero essere decisivi per la vittoria dell’uno o dell’altro candidato (tra cui Michigan, Pennsylvania e Wisconsin) accolgono un numero significativo di cechi, ungheresi, slovacchi, estoni, lettoni e lituani statunitensi. La preoccupazione riguardo la sicurezza del loro paese natale potrebbe essere il fattore determinante nella loro scelta elettorale.
Thomas Shubilla, Presidente del Partito Democratico della contea di Luzerne, lancia lo slogan Poles to the polls (polacchi alle urne, n.d.r.), per incitare i cittadini statunitensi di origine polacca a votare nelle prossime elezioni del 5 novembre.
Dall’altro lato della corrente politica arriva la voce di Trump, che si rivolge ai polacchi statunitensi, affermando di aver fatto tanto per loro, «più di chiunque altro». Secondo il New York Times, infatti, la sfida dei democratici sarebbe più ardua in questo caso, in quanto, pur trovandosi la maggior parte dei polacchi nei cosiddetti blue wall states, non bisogna dimenticare la loro tendenza a sostenere i Repubblicani, dovuta alle radici cattoliche. Questa è una delle ragioni principali per cui Harris cerca di puntare principalmente sul tema della guerra russo-ucraina. I sostenitori di Trump, invece, sono maggiormente preoccupati dall’immigrazione e dall’inflazione, che affermano essere causa del loro impoverimento, e che avrebbero discostato la loro attenzione dalla guerra. Tuttavia, come afferma il Foreign Policy, gli stessi leader dei paesi dell’Europa Orientale si rivolgono apertamente ai loro cittadini, mettendoli in guardia sui pericoli di un’aggressione russa alla loro madrepatria se l’Ucraina uscisse sconfitta da questa guerra. Il coinvolgimento degli Stati Uniti è presto detto: «se Donald Trump fosse Presidente, Putin starebbe governando Kyiv adesso». Queste le parole di Kamala Harris.