La guerra nella Striscia di Gaza aumenta ogni giorno il suo bilancio di vittime, se però si guarda alle percentuali che compongono le vittime, ne risulta una più allarmante delle altre. Secondo l’ONU, quasi il 70% delle vittime confermate nella Striscia di Gaza sono donne e bambini, evidenziando il prezzo devastante che la popolazione civile continua a pagare. La BBC analizza che, tra queste, la maggioranza delle morti confermate è composta da bambini tra i 5 e i 9 anni, una realtà che rende particolarmente tragico il contesto della guerra. Il conflitto, iniziato il 7 ottobre 2023 con un attacco di Hamas al sud di Israele, ha visto l’esercito israeliano intensificare i bombardamenti su Gaza in risposta, cui è seguita una crisi umanitaria su vasta scala.
UN Women porta alla luce come le donne a Gaza siano particolarmente vulnerabili, in parte anche a causa di discriminazioni strutturali che limitano le loro protezioni sociali e legali. Si pensi alle leggi palestinesi che pongono le donne sotto la protezione e la tutela degli uomini. Molte di esse, soprattutto quelle che si prendono cura delle famiglie da sole o hanno a carico con disabilità, non riescono ad accedere a servizi essenziali come acqua potabile e strutture igieniche sicure. La sovrappopolazione nei rifugi ha reso difficile garantire spazi sicuri e dignitosi per le donne, creando ulteriori rischi per la loro salute fisica e mentale. Questa situazione mette in luce le loro esigenze specifiche in un contesto di crisi, un aspetto spesso trascurato in situazioni di emergenza.
La crisi umanitaria continua a peggiorare, come riporta KVPR, nonostante l’aggiornamento delle cifre e il lavoro costante per identificare tutte le vittime, rimangono migliaia di persone scomparse, probabilmente sepolte sotto le macerie. L’ONU ha fatto appello per un immediato cessate il fuoco, sostenendo che le condizioni di vita nella Striscia di Gaza sono insostenibili e che le vittime continuano ad aumentare. L’impatto di questo conflitto, che colpisce soprattutto le fasce più vulnerabili, sottolinea la necessità di interventi umanitari più mirati per garantire la protezione dei civili, in particolare di donne e bambini, i più colpiti da questa guerra devastante.