Nel pomeriggio di martedì 26 novembre, nella città ecuadoriana di La Libertad, un velivolo dell’ESMA (Scuola Superiore Militare di Aviazione) è precipitato sull’avenida Eleodoro Solórzano, causando la morte della pilota Diana Estefanía Ruiz Solís e del cadetto Juan Andrés Pacheco Ramírez, come riporta il quotidiano El Comercio. Il velivolo, utilizzato per l’addestramento, stava compiendo un volo di esercitazione quando si presume ci sia stato un guasto meccanico, anche se le cause dell’incidente non sono ancora state confermate. Secondo quanto riportato dal quotidiano di Quito, nell’incidente sono rimaste ferite altre due persone, un motociclista e un automobilista.
Gli abitanti del quartiere, come riportato dal periodico El Universo, hanno dichiarato che l’incidente avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi, poiché nelle vicinanze si trovano numerosi negozi che vendono materiali infiammabili, il che avrebbe potuto causare una vera e propria esplosione. In un video che circola in rete, si vede l’aereo schiantarsi frontalmente, e questo fa sì che la macchina coinvolta finisca sopra il velivolo. Le persone che si trovavano sul luogo hanno cercato di soccorrere l’equipaggio, ma per loro non c’era più nulla da fare, erano già deceduti.
Diana Estefanía Ruiz Solís era conosciuta come «la prima donna a pilotare un aereo supersonico all’interno dell’Aeronautica Militare», come cita El Universo. La sua passione per gli aerei è nata quando ancora era una bambina, e ha deciso di intraprendere la carriera di pilota con l’obiettivo di «contribuire alla crescita dell’Aeronautica» e di formarsi sia personalmente che professionalmente, senza mai abbandonare la sua passione.
La morte della pilota ha sconvolto l’intera comunità militare ecuadoriana. Come scrive anche il Daily Mail, Diana Ruiz faceva parte del corpo militare dal 2007, anno in cui l’Ecuador ha aperto alle donne il programma di addestramento per piloti. Con la sua morte a soli 32 anni, scompare la «donna supersonica» e la ricordiamo con le sue stesse parole: «il mio sogno è raggiungere il massimo livello possibile, pilotare gli aerei che (l’Aeronautica Militare ecuadoriana) mi fornirà e diventare una buona pilota».
