Matt Gaetz fa un passo indietro, e lo fa utilizzando una strategia alla quale molti politici (e non) hanno fatto ricorso in passato, per uscire di scena a testa alta. Tale strategia ha a che vedere con il termine “distrazione”, a cui il New York Times dedica un intero articolo, soffermandosi su come in molti lo abbiano utilizzato quale escamotage per non ammettere apertamente le proprie responsabilità.
È stato il caso, in passato, della democratica Neera Tanden, Senior Advisor del governo Biden, o di Anthony Scaramucci, Direttore delle Comunicazioni nella prima amministrazione Trump, solo per citarne alcuni.
Loro, come molti altri, si erano ritirati dall’incarico assegnatogli affermando di essere diventati una distrazione, a discapito del governo in carica.
Parlare di distrazione nel caso Gaetz, tuttavia, parrebbe un paradosso. Nominato da Trump come Ministro della Giustizia, Gaetz era ed è attualmente indagato per traffico sessuale con coinvolgimento di minori. L’avvocato statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per la Florida dal 2017, avrebbe dunque ricoperto la carica di chi lo stava indagando. Secondo la BBC, l’ex Procuratore Generale ha affidato a un post su X la frase con la fantomatica parola, in cui afferma che si sarebbe ritirato dall’incarico in quanto la sua nomina stava «ingiustamente diventando una distrazione» per il lavoro della nuova amministrazione Trump/Vance.
Delle due definizioni che l’Oxford Dictionary fornisce alla voce “distrazione”, il New York Times si sofferma sulla seconda: Extreme agitation of the mind or emotions (Forte turbamento a livello mentale o emozionale, n.d.r.). La nomina di Gaetz sarebbe dunque stata una distrazione ad hoc, che ha infatti «sbalordito» e «indignato» numerosi avvocati di carriera al Dipartimento della Giustizia statunitense, come riporta la BBC.
In aggiunta, Gaetz ha affermato lo scorso anno, durante un congresso di conservatori, che il Dipartimento della Giustizia e gli organismi che esso sovrintende (tra cui l’FBI) dovrebbero essere aboliti, in quanto usati come arma contro i conservatori.
Lo stesso John Bolton, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale del primo governo Trump, ha definito la nomina di Gaetz come «la peggiore della storia». Non a caso, la BBC precisa che il tycoon ha personalmente nominato tre avvocati per la difesa di Gaetz presso il Dipartimento della Giustizia, evidenziando come l’ex presidente privilegi nomine più leali a lui stesso piuttosto che allo Stato di diritto.
La sede vacante del dicastero della Giustizia è stata presto occupata da Pam Bondi, ex Procuratrice Generale della Florida, nonché attuale Ministra della Giustizia.
Tra scandali e distrazioni, c’è chi afferma, come Donald Trump Jr., che tutto il clamore derivato dalle nomine «anticonformiste» fatte dal padre sia invece una chiara testimonianza di come queste ultime rappresentino proprio l’agente di cambiamento per cui Trump è stato votato.
Secondo il New York Times, la nomina di Gaetz ha chiaramente l’obiettivo di distogliere l’attenzione del paese. Tuttavia, ammettere di essere una distrazione equivale a riconoscere l’esistenza di un problema, liberandosi al contempo del peso della responsabilità. «Un eufemismo molto comune a Washington», conclude il quotidiano.