La tranquillità della Abundant Life Christian School, una scuola privata di Madison, è stata sconvolta lunedì 16 dicembre quando una studentessa ha aperto il fuoco su compagni e insegnanti, causando due morti e sei feriti, secondo quanto riportato dal quotidiano USA Today. L’accaduto, pochi giorni prima delle festività natalizie, ha colpito un istituto privato che conta all’incirca 400 studenti, dalla scuola materna fino alle superiori. La studentessa che impugnava l’arma, identificata come Natalie Rupnow, è morta durante il trasporto verso l’ospedale a seguito di una ferita autoinflitta. Le autorità ritengono che l’attacco sia avvenuto con una pistola e, alla luce di ciò, si indaga su come la ragazza sia riuscita a entrarne in possesso e sulle motivazioni che l’hanno spinta a compiere il gesto.
Il capo della polizia della città, Shon Barnes, ha dichiarato che il movente sembra essere il risultato di una combinazione di fattori, senza però aggiungere dettagli, come si apprende dalla CNN US. Le autorità stanno lavorando a stretto contatto con il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) per tracciare l’origine della pistola utilizzata da Natalie Rupnow e, al momento, non ci sono prove di negligenza da parte dei genitori. Parallelamente, gli investigatori stanno analizzando i dispositivi elettronici della ragazza per individuare eventuali indizi sulle sue motivazioni. Tra i materiali al vaglio figura anche un presunto manifesto pubblicato online, che potrebbe aiutare a fare luce sul tragico evento. L’emittente televisiva statunitense sottolinea che la preparazione dei ragazzi e degli insegnanti della Abundant Life Christian School ha limitato ulteriori perdite. Infatti, la scuola aveva organizzato esercitazioni per gestire emergenze come questa e abbiamo la testimonianza di un genitore che ha raccontato come l’insegnante di suo figlio si è posto tra la porta e gli studenti, armato di forbici, pronto a difenderli. Anche i soccorsi sono stati rapidi: una squadra di medici del dipartimento di polizia si trovava a pochi chilometri di distanza per un’esercitazione quando è scattata la chiamata al 911.
La tragedia ha riacceso il dibattito sulle leggi statunitensi che regolano l’accesso alle armi, si legge sulla testata HuffPost. Il presidente uscente, Joe Biden, ha utilizzato l’episodio come monito per spingere il Congresso ad approvare misure più severe e dichiara che «non possiamo mai accettare una violenza insensata che traumatizza i bambini, le loro famiglie e distrugge intere comunità». Questa sparatoria è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di attacchi armati in ambito scolastico negli Stati Uniti. Tra gli episodi più tragici degli ultimi anni si ricordano le stragi di Newtown, Parkland e Uvalde. Sebbene questi eventi abbiano scatenato intensi dibattiti sul controllo delle armi, le leggi federali hanno subito poche modifiche concrete. Il giornale statunitense evidenzia che secondo i dati dell’organizzazione non-profit KFF, le armi da fuoco sono state la principale causa di morte tra i bambini nel 2020 e 2021, statistica che suscita indignazione e richieste di intervento.