domenica, 5 Gennaio 2025
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L’arresto di Cecilia Sala

La giornalista italiana è detenuta nel carcere di Evin. Si teme un caso di diplomazia degli ostaggi

Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha definito “complicato” il caso di Cecilia Sala. La giovane giornalista è detenuta nella prigione di Evin, a Teheran, dal 19 dicembre, il giorno prima del previsto ritorno a Roma, che non è mai avvenuto. Sala, infatti, come riportato da Reuters, è arrivata in Iran il 12 dicembre con un regolare visto giornalistico e avrebbe dovuto fare ritorno a Roma il 20 dello stesso mese.

«Il giornalismo non è un crimine», afferma Claudio Cerasa, direttore del Foglio, il quotidiano con cui Sala collabora. Euronews cita le sue parole, insieme al suo appello: «riportiamo Cecilia a casa».

Sala si era recata «in un paese che conosce e che ama» per condurre delle interviste e lavorare ad alcuni episodi del suo podcast “Stories” per Chora Media. La prigione di Evin è nota per la detenzione di dissidenti del regime; tuttavia, la giornalista sembrerebbe in buone condizioni di salute, secondo quanto affermato da Tajani e riportato da Reuters. Sala ha inoltre ricevuto la visita dell’ambasciatrice italiana in Iran, con l’assicurazione che «il Ministero degli Esteri iraniano non le farà mancare alcun bene di prima necessità», come richiesto dall’ambasciata italiana.

Il caso Sala non è isolato e si teme che possa essere legato all’arresto di Mohammad Abedini, avvenuto in Italia a metà dicembre per conto degli Stati Uniti. Secondo Reuters, Abedini è un imprenditore iraniano accusato dagli USA di esportare illegalmente componenti elettronici in Iran. La sua azienda sarebbe la principale fornitrice di materiale per i Guardiani della Rivoluzione, che avrebbero utilizzato tali componenti per droni impiegati in un attacco terroristico in Giordania nel gennaio 2024, durante il quale sono morti tre militari statunitensi. Abedini è accusato di cospirare con Mahdi Sadeghi, un cittadino con doppia cittadinanza iraniano-statunitense, attualmente detenuto negli Stati Uniti. Gli USA richiedono l’estradizione di Abedini, ma il Ministro degli Esteri iraniano ha ufficialmente negato il coinvolgimento dell’Iran nell’attacco terroristico, affermando che l’arresto di Sadeghi e Abedini è una violazione della legge internazionale.

Il timore è che il caso Sala possa ripetere una storia già vista. Euronews elenca una breve lista di cittadini con legami occidentali detenuti in Iran come “merce di scambio”. È il caso di cinque statunitensi, imprigionati per anni e rilasciati a settembre 2023 in cambio di cinque iraniani sotto custodia statunitense, o di Roxana Saberi, giornalista statunitense detenuta per 100 giorni, o ancora di Alessia Piperno, attivista e influencer italiana, rilasciata dalla prigione di Evin dopo 45 giorni di detenzione.

Per ora, tutto rimane solo un timore, ma la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiede cautela nella gestione delle informazioni da parte dei media. Inoltre, l’Iran non ha ancora dichiarato pubblicamente l’arresto, né il Ministro degli Esteri italiano ha confermato il legame Abedini-Sala.

La situazione è quantomeno delicata.

Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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