Mercoledì 1° gennaio è venuta a mancare Rosita Missoni, stilista e cofondatrice, insieme al marito Ottavio, della celebre maison Missoni. Nata vicino a Varese in una famiglia di artigiani tessili, Rosita unì sapientemente tradizione e innovazione, conquistando il mondo con una creatività avanguardistica che, come riportato dalla CNN, è stata spesso paragonata all’arte moderna. Il loro approccio unico alla moda, lontano dai canoni tradizionali, si distinse per l’uso di design stratificati, ricchi motivi e il celebre zig-zag, che fin dagli anni ’50 divenne il tratto distintivo della maison.
In un periodo in cui le case di lusso di alta moda non pensavano a creare abiti comodi e dai colori vivaci, i coniugi Missoni superarono queste rigidità, fondendo le conoscenze tessili di Rosita con l’esperienza sportiva di Ottavio, che, oltre ad aver partecipato alle Olimpiadi di Londra del 1948, aveva creato un marchio di abbigliamento sportivo. Dopo il matrimonio, svilupparono nuove tecniche di tessitura creando motivi geometrici sulla base dei mosaici italiani. Tra gli aneddoti che consacrarono il marchio, il celebre episodio della “battaglia dei reggiseni” al Pitti di Firenze nel 1967 divenne simbolo del loro coraggio creativo, facendo scandalo ma portando Missoni sotto i riflettori internazionali, come riportato da El País: «quella sfilata attirò l’attenzione di due delle donne più influenti dell’epoca, la stilista Anna Piaggi e Diana Vreeland, allora capo redattore dell’edizione nordamericana di Vogue».
Rosita Missoni ha lasciato un’impronta indelebile anche nell’interior design con la linea Missoni Home, continuando a seguirne l’evoluzione anche dopo la cessione di una quota di minoranza del marchio all’FSI nel 2018, come si legge sul Guardian. Dopo aver ceduto le redini creative ai figli Angela e Luca nel 1996, si dedicò alla sua passione per l’arte, i viaggi e la cura della sua casa di Sumirago, diventata una vetrina di gusto e stile riconosciuta a livello globale, come lei stessa disse nel 2022: «ho avuto il privilegio di vivere una vita lunga e trovo grande piacere nel condividere la nostra casa». Nonostante le tragedie personali, tra cui la perdita del figlio Vittorio in un incidente aereo nel 2013 e la morte del marito Ottavio poco dopo, Rosita ha sempre coltivato con amore il legame con la sua famiglia.
Con la sua scomparsa, il mondo perde non solo una stilista, ma una pioniera che ha trasformato la moda in un’arte senza confini, regalando al mondo un’eredità di eleganza, audacia e autenticità, diventando simbolo di un Made in Italy che ha ispirato generazioni e continuerà a farlo.