Nawaf Salam, ex giudice della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), è stato designato come nuovo primo ministro del Libano in un periodo di crisi politica e sociale senza precedenti. La nomina, confermata il 14 gennaio 2025, rappresenta un possibile punto di svolta per un Paese in lotta con una devastante crisi economica e un’impasse politica che ha paralizzato le istituzioni per mesi.
Secondo quanto riportato dalla BBC, Salam è una figura rispettata a livello internazionale, noto per la sua carriera diplomatica e il suo impegno nella giustizia globale. Dopo aver servito come ambasciatore del Libano presso le Nazioni Unite, ha ricoperto il ruolo di giudice presso la ICJ, esperienza che lo ha reso un candidato credibile per gestire le complessità politiche interne di Beirut.
Reuters sottolinea che la sua nomina arriva in un momento cruciale, quando il Paese è alla ricerca di stabilità dopo anni di turbolenze politiche e finanziarie. L’ex giudice ha dichiarato che intende lavorare per unire le forze politiche libanesi, ma il compito appare arduo. Il sistema settario del Paese mediorientale e le profonde divisioni tra i partiti rendono la formazione di un governo funzionale una sfida significativa.
Al Jazeera evidenzia che la nomina di Salam è vista da molti come un tentativo di portare una ventata di cambiamento nella politica libanese. La sua reputazione come tecnocrate indipendente potrebbe attrarre il sostegno della comunità internazionale, ma è ancora incerto se riuscirà a ottenere il consenso necessario dai leader politici interni. Il Libano ha subito una serie di battute d’arresto negli ultimi anni, tra cui l’esplosione al porto di Beirut nel 2020 e un progressivo collasso economico che ha spinto gran parte della popolazione sotto la soglia di povertà.
L’annuncio di Salam segna un nuovo capitolo per il Paese dei Cedri, ma il successo della sua leadership dipenderà dalla capacità di superare le barriere settarie e di promuovere riforme economiche e istituzionali. I prossimi mesi saranno cruciali per determinare se questa nomina rappresenterà un reale punto di svolta o un’altra occasione persa in un contesto politico già complesso.