Nell’estate del 2023, allo Stadium Australia, la Spagna ha trionfato nella finale della Coppa del Mondo femminile battendo l’Inghilterra 1-0. Tra i presenti alla premiazione c’era anche l’allora presidente della RFEF (Reale Federazione Spagnola di Calcio), Luis Rubiales, che durante la premiazione ha baciato sulla bocca l’attaccante della nazionale spagnola, Jennifer Hermoso, senza il suo consenso.
A quasi due anni dall’accaduto, giovedì 20 febbraio, è arrivata la sentenza. Come riporta El País, Rubiales è stato condannato a pagare una multa di 10.800 euro, con l’accusa di «aggressione sessuale per il bacio non consensuale». Inoltre, dovrà rispettare un’ordinanza restrittiva nei confronti della calciatrice, mantenendosi ad almeno 200 metri di distanza e senza poterla contattare, oltre a risarcirla con 3.000 euro per danni morali. Tuttavia, è stato assolto dall’accusa di coercizione, insieme ad altri dirigenti della RFEF. La Procura aveva chiesto per l’ex presidente due anni e mezzo di reclusione per aggressione sessuale e coercizione, mentre per gli altri imputati solamente 18 mesi per quest’ultimo reato. Il giudice, però, ha escluso la detenzione, ritenendo il gesto un «atto occasionale» e di «minore intensità», in quanto privo di violenza o intimidazione. Durante il processo, il tribunale ha riconosciuto «piena credibilità» a Hermoso e alle sue compagne di squadra, confermando che il bacio è avvenuto «in modo improvviso e senza il consenso né l’accettazione». Inoltre, è emerso che la RFEF avrebbe tentato di insabbiare l’accaduto, diffondendo dichiarazioni attribuite falsamente a Hermoso in cui il bacio veniva descritto come «un gesto naturale di affetto». La calciatrice, però, ha smentito ogni tipo di dichiarazione, dal momento che non ha mai né pronunciato né scritto queste parole.
Come riporta El Mundo, Rubiales ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello e di continuare a difendersi. Tuttavia, la sentenza segna un momento cruciale nella lotta contro gli abusi di potere nel mondo dello sport.