Forti piogge e frane hanno colpito diverse aree dell’Italia settentrionale nei giorni scorsi, portando all’emissione di allerte rosse in città come Firenze e Pisa.
Venerdì 15 marzo, le intense precipitazioni hanno causato l’allagamento di numerose strade e l’innalzamento dei livelli dei fiumi, creando particolari criticità in Toscana ed Emilia-Romagna.
Come riportato dalla BBC, il presidente della Regione Toscana ha dichiarato che «i servizi sanitari e di emergenza erano in stato di massima allerta, invitando la popolazione alla massima prudenza». A Firenze, nel corso della mattinata di venerdì, è caduta in poche ore una quantità di pioggia pari a quella attesa per un mese intero, mentre a Bologna si sono verificate frane e smottamenti, costringendo alcune famiglie all’evacuazione già nella serata di giovedì 14 marzo, in previsione di ulteriori precipitazioni notturne.
Nonostante l’entità del fenomeno, non sono stati segnalati feriti. Le autorità di Firenze hanno riferito che «il peggio dell’alluvione era passato entro la tarda mattinata», mentre le squadre di soccorso hanno operato su decine di interventi, tra cui il salvataggio di una famiglia di quattro persone rimasta intrappolata a causa di una frana a Badia Prataglia.
Nell’area di Sesto Fiorentino, a nord di Firenze, il torrente Rimaggio ha straripato, causando disagi alla circolazione. A Pisa, invece, le autorità hanno disposto il rafforzamento delle difese lungo il fiume Arno, segnalando che «il livello dell’acqua aveva superato la prima soglia di allerta». Anche la viabilità ha subito pesanti conseguenze a causa di inondazioni e alberi caduti: l’autostrada A1 è stata parzialmente chiusa e ai cittadini fiorentini è stato raccomandato di evitare qualsiasi spostamento. Più di 60 comuni toscani hanno disposto la chiusura delle scuole, così come alcune sedi dell’Università di Firenze.
Il maltempo si è abbattuto su una regione già duramente provata da eventi simili: nell’autunno del 2024, la tempesta Boris costrinse all’evacuazione oltre 1.000 persone in Emilia-Romagna. L’anno precedente, nello stesso territorio, precipitazioni eccezionali provocarono la morte di 13 persone, il collasso di venti fiumi e circa 280 frane.
Secondo gli scienziati del gruppo World Weather Attribution, «gli effetti della tempesta Boris sono stati amplificati dal cambiamento climatico». L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, un fenomeno che non solo intensifica le ondate di calore, ma rende anche più estreme le precipitazioni. L’aumento delle temperature globali consente all’atmosfera di trattenere una maggiore quantità di umidità, portando così a piogge più abbondanti e violente.