«Una prima vittoria collettiva», così la definisce la Ministra francese con delega alla Transizione Digitale, Clara Chappaz. La Francia si è infatti schierata in prima linea nella conduzione delle indagini avviate dalla Commissione Europea sull’influenza negativa che TikTok esercita sui giovani utenti, attraverso un’eccessiva permissività verso video che promuovono una magrezza estrema insieme a consigli nocivi sul dimagrimento.
Come riporta Euronews, l’uso dell’hashtag SkinnyTok si è diffuso a livelli impressionanti sulla piattaforma, attraverso contenuti denigratori di un corpo che non si confà agli standard malsani promossi da un numero elevato di utenti. Tra i video più diffusi, le routine di allenamento e i famosi “What I eat in a day”, in cui gli utenti mostrano ai followers cosa mangiano durante il giorno.
Secondo la BBC, che riporta i dati forniti dalla National Alliance for Eating Disorders, una delle principali organizzazioni non-profit statunitensi a sostegno della cura dei disturbi alimentari, l’hashtag incriminato sarebbe comparso in più di mezzo milione di post. Dietro quella che sembra, per esempio, la condivisione di semplici ricette a basso contenuto calorico, si nasconde in realtà la «glorificazione della magrezza e il vilipendio dell’aumento di peso».
Attualmente, se si digita l’hashtag su TikTok, si viene reindirizzati a delle risorse per il sostegno alla salute mentale, ma il fenomeno è tutt’altro che estirpato.
Alcuni esperti francesi hanno infatti messo in guardia sulle possibili conseguenze e sui rischi che i social media possono rappresentare, specialmente per i più giovani e vulnerabili.
«I pazienti sono totalmente indottrinati, le mie consulenze settimanali da 45 minuti non possono competere con le ore giornaliere passate su TikTok» afferma una nutrizionista francese.
Il portavoce della Commissione Europea per la Sovranità Tecnologica, Thomas Regnier, ha ribadito il dialogo degli Stati membri sulla questione, che «viene presa dal governo europeo molto seriamente, per la protezione dei nostri figli».
Le indagini portate avanti dalla stessa Commissione, come riporta Politico, riguardano anche il modo in cui gli algoritmi della piattaforma possono facilitare la diffusione di contenuti legati ai disturbi alimentari.
La risposta di TikTok non si è fatta attendere: «Vogliamo che tutti si sentano liberi di esprimersi su TikTok esattamente così come sono». «Abbiamo delle regole rigide contro il body shaming e la diffusione di comportamenti nocivi riguardanti la perdita di peso. Per proteggere gli adolescenti, applichiamo limiti di età ai contenuti con ideali estetici dannosi»
Per la BBC, non sarebbe la prima volta che uno dei social più utilizzati di sempre venga costretto a prendere dei provvedimenti su contenuti che suscitano preoccupazioni legate all’immagine corporea, a testimonianza della vastità e della drammaticità di un problema con conseguenze devastanti per chi, per un motivo o per un altro, vi si ritrova coinvolto.