lunedì, 24 Novembre 2025
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Carlo Verdone

Presidente, come vede l’evoluzione del concetto di Made in Italy in un contesto globale sempre più competitivo e digitalizzato?

Il concetto di Made in Italy non lo vediamo come un concetto spiccatamente doganale: per noi il Made in Italy è l’identità stessa del nostro Paese. È espressione di creatività, innovazione, idea, l’idea stessa di un prodotto bello e ben realizzato.

Si pensi, per esempio, al settore della moda, dell’artigianato, dell’innovazione digitale: in Italia abbiamo moltissime aziende che hanno fatto innovazione tecnologica e digitale. Quindi, in sostanza, un Made in Italy a 360 gradi, che è specchio del nostro Paese, della nostra cultura e della nostra storia.

Come si può migliorare la collaborazione tra innovazione e tradizione?

Questo è esattamente ciò che FederItaly cerca di fare sin dalla sua nascita. Abbiamo cercato di coniugare innovazione e tradizione, attraverso una certificazione 100% Made in Italy, basata su blockchain. Siamo stati la prima organizzazione al mondo a utilizzare la blockchain, un’innovazione digitale degli ultimi anni, per una certificazione di qualità. Questo è stato estremamente importante, perché ci ha permesso di far conoscere alle aziende tradizionali l’innovazione digitale e tecnologica particolarmente avanzata, facendogli capire che la tradizione può e deve lavorare con l’innovazione, anche perché è il mercato globale che ce lo chiede. Se non ci si apre al mercato globale, e non si conoscono le tendenze e gli strumenti di innovazione digitale a disposizione, difficilmente, poi, si riesce a competere.

Crede che oggi esista un sufficiente dialogo tra startup tecnologiche e aziende tradizionali?

Sappiamo che il mercato diventa sempre più competitivo e selettivo, quindi, entrare in un’azienda tradizionale e cercare di aprire la mente anche a delle innovazioni digitali non è facile, è un’impresa abbastanza complessa. Noi ci stiamo provando, per esempio, attraverso una serie di seminari, incontri e workshop con i nostri partner tecnologici. Abbiamo la fondazione Dfinity, ma anche Dragon chain e tutto il sistema della blockchain ICP, nel tentativo di far avvicinare gli imprenditori un po’ più tradizionalisti a quella che è l’apertura mentale della digitalizzazione dell’impresa.

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Laura Vargiu
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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