Il giudice Edmundo Román Pinzón è stato assassinato martedì 12 dicembre ad Acapulco, mentre si trovava nella sua auto fuori da un tribunale. Secondo quanto riportato dalla BBC, il giudice era a capo della corte che si occupava di casi di omicidio, rapimento e furto di auto all’interno dello stato di Guerrero. L’omicidio, avvenuto con diversi colpi d’arma da fuoco, è stato definito un crimine che non resterà impunito dalla governatrice dello stato, Evelyn Salgado, che ha inoltre assicurato che le indagini inizieranno immediatamente, come riportato da Reuters. Al contempo, il Ministero della Sicurezza e l’Ufficio del Procuratore hanno annunciato l’apertura di un fascicolo per omicidio aggravato.
L’assassinio è avvenuto solo un giorno dopo la visita della presidente messicana Claudia Sheinbaum ad Acapulco, dove aveva convocato funzionari e governatori per discutere strategie contro l’escalation di violenza. La città, un tempo rinomata per le sue spiagge e il turismo di lusso, è ora teatro di una guerra tra cartelli della droga, che l’ha trasformata in una delle città più violente al mondo.
La presidente Sheinbaum, in carica dallo scorso ottobre, ha promesso di affrontare la crisi replicando su scala nazionale il successo ottenuto come sindaca di Città del Messico nel ridurre il tasso di omicidi. Tuttavia, i primi mesi della sua presidenza sono stati segnati da un’escalation di violenza legata ai cartelli in diverse aree del Paese, tra cui lo stato di Sinaloa, dove gli omicidi sono aumentati nonostante il dispiegamento di centinaia di soldati.
La spirale di violenza in Messico, che dal 2006 ha provocato oltre 450.000 omicidi, continua a rappresentare una delle principali sfide per il governo. Lo stato di Guerrero è tra i più colpiti, con 1.890 omicidi registrati solo nel 2023, come riportato da CBS News. Episodi come l’assassinio del giudice Pinzón evidenziano la necessità di nuove strategie di sicurezza per contrastare la criminalità organizzata e ripristinare l’ordine in uno stato ormai in crisi cronica.
