mercoledì, 12 Marzo 2025
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Francia, il più grande processo per pedofilia: l’ex chirurgo Joël Le Scouarnec di fronte alle sue 299 vittime

Un processo epocale svela decenni di orrori e negligenze: la Francia si confronta con il più grande scandalo di abusi sui minori nella sua storia moderna.

Il 24 febbraio 2025 si è aperto a Vannes, in Bretagna, il processo contro Joël Le Scouarnec, ex chirurgo di 74 anni, accusato di aver abusato sessualmente di 299 minori tra il 1989 e il 2017. Si tratta del più grande caso di pedocriminalità mai affrontato dalla giustizia francese, un processo che scuote profondamente l’opinione pubblica e solleva interrogativi inquietanti sull’efficacia delle istituzioni nel prevenire e individuare simili atrocità.

Come riportato da Le Monde, l’imputato, durante l’udienza di apertura, ha ammesso la propria colpevolezza su gran parte delle accuse, dichiarando: «Ho fatto cose orribili». Un’ammissione attesa, ma che non mitiga l’orrore di una vicenda che si protrae da oltre due decenni.

L’inchiesta ha rivelato che Le Scouarnec avrebbe sfruttato la sua posizione per abusare di bambini ricoverati negli ospedali in cui ha lavorato, approfittando spesso della loro vulnerabilità sotto anestesia. Le accuse comprendono 111 casi di stupro aggravato e 189 di aggressione sessuale. Le vittime, all’epoca dei fatti di età compresa tra i 6 e i 17 anni, sono oggi adulti che cercano giustizia e riconoscimento per il dolore subito.

Le indagini sono state avviate nel 2017, quando una bambina di sei anni ha denunciato un tentativo di abuso da parte del chirurgo. Questo ha portato alla perquisizione della sua abitazione, dove le autorità hanno trovato un vasto archivio di diari dettagliati in cui Le Scouarnec descriveva i suoi crimini.

Come sottolineato da RTBF, i documenti rinvenuti non solo confermano le testimonianze delle vittime, ma rivelano anche un modus operandi spietato e meticolosamente pianificato, evidenziando la lunga impunità di cui l’ex chirurgo ha goduto, protetto dall’indifferenza o dalla negligenza di chi avrebbe dovuto fermarlo.

Ciò che rende questa vicenda ancora più inquietante è il fatto che Le Scouarnec fosse già stato condannato nel 2005 per possesso di materiale pedopornografico, senza che questo gli impedisse di continuare a esercitare la professione. Questo solleva gravi interrogativi sul funzionamento delle autorità sanitarie e giudiziarie francesi, che non hanno impedito al medico di proseguire la sua carriera nonostante i segnali di allarme.

Il processo, che si prevede durerà diversi mesi, non riguarda solo la condanna di un individuo, ma anche la riflessione su come è stato possibile che un uomo con tali precedenti potesse restare impunito per così tanto tempo.

Mentre le vittime portano avanti il loro doloroso percorso verso la giustizia, la società francese è costretta a confrontarsi con le proprie responsabilità e con le occasioni mancate per prevenire simili tragedie.

Angelica Di Carlantonio
Studentessa della facoltà di Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale
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