Negli scorsi anni, l’Ucraina è diventata un punto di riferimento per molti studenti stranieri, circa 76.000 secondo i dati del governo che risalgono al 2020. Tra questi, circa un quarto è africano e la maggior parte di loro viene dal Marocco, dall’Egitto e dalla Nigeria, mentre 20.000 sono di origine indiana.
Molti di questi studenti studiano medicina, ingegneria ed economia, ma ad oggi la situazione è piuttosto incerta per tanti di loro, che non sanno quale futuro avrà la loro istruzione.
Il fascino che l’istruzione ucraina ha sugli studenti stranieri ha origine nell’epoca dell’Unione Sovietica, quando il governo destinava importanti investimenti all’istruzione universitaria, cercando di avvicinare tutti quei giovani che vivevano nei paesi africani che avevano raggiunto l’indipendenza. Prima dello scoppio della guerra, l’università ucraina era considerata una finestra verso il mercato del lavoro europeo grazie anche alla facilità con cui venivano concessi i visti e alla possibilità di avere una residenza a lungo termine. Inoltre, BBC riporta la testimonianza di Desmond Chinaza Muokwudo, che racconta di essersi trasferito nel paese grazie ai semplici requisiti di ammissione e al basso costo della vita rispetto a quello di altri paesi europei.
In questi giorni migliaia di studenti stranieri sono riusciti a scappare, ma molti altri sono rimasti nel paese e non sanno come uscire; tanti sono rimasti vittime dei bombardamenti e dei colpi di mortaio, come è successo a uno studente indiano rimasto ucciso mentre era andato alla ricerca di provviste.
Sono state riportate anche delle testimonianze di studenti che hanno raccontato al podcast If You Don’t Know di BBC di aver richiesto più volte alle università di spostare la didattica online prima che l’invasione iniziasse per proteggersi ed evitare di doversi muovere fisicamente, ma queste richieste non sono state accolte e gli studenti sono stati invitati a frequentare le lezioni in presenza e a non lasciare l’università per non incorrere in sanzioni. Questo perché la presenza obbligatoria è la norma in alcune università ucraine e i giovani affermano di non avere avuto scelta.
I ragazzi che sono rimasti intrappolati all’interno del paese o che hanno scelto di restare anche a causa delle violenze subite dai loro coetanei alla frontiera con altri paesi, riportano di non avere spesso né acqua né luce e di non sapere cosa sarà del loro futuro accademico.
I governi dei paesi di provenienza degli studenti stranieri stanno cercando di farli rientrare in sicurezza ma non tutti riescono a farlo. Il primo paese che ha fatto rientrare un gruppo di studenti che vivevano in Ucraina è stato il Ghana. L’ambasciatore del Sud Africa in Ucraina ha raccontato di essere stato costretto a lasciare il paese ma che stanno lavorando per assicurare un rientro nei rispettivi paesi di origine degli studenti sudafricani e stranieri.