Si stima che circa 25.000 pacchi di pillole del giorno dopo sono stati inviati in Ucraina, nelle aree maggiormente colpite dalla guerra. I volontari della Federazione Internazionale della Genitorialità Pianificata (IPPF) stanno provvedendo a fornire le pillole alle donne che ne hanno bisogno.
Prima dell’invasione russa in Ucraina le pillole anticoncezionali non erano difficili da trovare. Dal 24 febbraio, tuttavia, le catene di approvvigionamento sono saltate in diversi territori del paese, rendendo quasi impossibile l’accesso ai contraccettivi d’emergenza, pillole abortive, profilassi dell’HIV.
«Si ha una finestra di cinque giorni in cui la pillola del giorno dopo è efficace nel prevenire la gravidanza. Pertanto, se sei stata vittima di violenza, è importante che tu la assuma il prima possibile, perchè rimanere incinta a seguito di uno stupro è un evento traumatico».
L’organizzazione sta provvedendo anche all’invio di pillole abortive, fondamentali per le donne. Le pillole hanno efficacia fino a 24 settimane di gravidanza.
La settimana del 25 maggio, le truppe ucraine hanno stilato una lista di cibo e medicinali da inviare a Mariupol, città dove l’esercito russo ha bloccato gli aiuti umanitari.
«Le Nazioni Unite, le organizzazioni della società civile, e il Ministero della Salute si stanno impegnando per capire i bisogni e le esigenze della popolazione ucraina. Ci stiamo informando circa le aree in cui vi è più urgenza di “kit post-stupro”», dichiara la Hickson.
«C’è una grande richiesta di contraccettivi d’emergenza, ma molto raramente dagli ospedali occidentali dell’Ucraina. Si tratta principalmente di ospedali a est, a Kharkiv, Mariupol, in quelle regioni», dichiara inoltre al The Guardian un membro dell’associazione Paracrew, che fornisce cibo, attrezzature mediche, e beni di prima necessità all’Ucraina.