Le autorità militari hanno decretato domenica 29 maggio la revoca dello stato di emergenza imposto il 25 ottobre durante il colpo di stato che aveva posto fine alla transizione democratica iniziata con la caduta di Omar el-Bashir.
Il generale Abdel Fattah Al-Burhane, comandante delle forze armate sudanesi, ha emesso un decreto che revoca lo stato di emergenza in tutto il Paese, in vigore dal golpe del 25 ottobre scorso. Tale decisione è stata presa per creare la giusta atmosfera «necessaria a un dialogo fruttuoso e significativo per la stabilità durante il periodo di transizione», ha dichiarato il Consiglio sovrano diretto da Burhane.
La transizione verso la democrazia è stata avviata nel 2019, quando soldati e civili hanno deciso di collaborare per le prime elezioni democratiche dopo 30 anni di dittatura islamista-militare di Omar al-Bashir, tale transizione è stata interrotta dal colpo di stato del generale Burhane, che ora chiede un dialogo con tutte le forze politiche.
Il decreto di revoca è stato firmato il giorno dopo una nuova manifestazione a Khartoum, la capitale, dove hanno perso la vita due manifestanti contrari al colpo di stato. Violenze denunciate lo stesso giorno da Volker Perthes, inviato delle Nazioni Unite in Sudan, che ha anche esortato le autorità militari a «revocare lo stato di emergenza e trovare una soluzione pacifica a questa crisi».