Molti esperti hanno parlato di un “miracolo economico peruviano”, dovuto ad una crescita negli ultimi decenni, e interrotto solamente dalla pandemia di Covid-19.
Nonostante esista un alto livello di discontento tra la popolazione dovuto alla crescente disuguaglianza e povertà del Paese, le cifre macroeconomiche del Perù mostrano sempre un andamento positivo. Una delle ragioni, secondo gli esperti, è la stabilità monetaria.
Waldo Mendoza, economista dell’Università Cattolica del Perù e Ministro dell’Economia durante il governo di Francisco Sagasti (2020-2021), ha dichiarato che «se si osserva il comportamento del cambio monetario in America Latina, quello del Perù è il meno instabile».
Ciò significa che la moneta peruviana è quella il cui valore oscilla meno, in relazione alla moneta di riferimento, il dollaro. In aggiunta, non mostra la tendenza a svalutazioni durante momenti economici instabili, cosa che invece accade in altri Paesi.
Ma come funziona la “fluttuazione sporca”?
Il prezzo del dollaro diviso in unità di moneta locale è un aspetto chiave dell’economia, specialmente nei paesi latinoamericani, dove la moneta statunitense gioca un ruolo fondamentale e viene utilizzata in molti scambi e servizi.
Nel modello della fluttuazione sporca il tasso di conversione “fluttua”, ma in modo limitato. Ciò è dovuto ad un intervento, anch’esso limitato, della Banca Centrale. Riportando le parole di Mendoza «la Banca Centrale rema contro la corrente del mercato valutario. Tende a comprare dollari quando il valore del cambio si abbassa, e tende a vendere quando aumenta.» In questo modo, infatti, si riesce a mantenere il prezzo relativamente stabile. È un modello comune a tutte le economie emergenti, utilizzato dalle autorità per proteggere le proprie valute da grandi fluttuazioni indesiderate.
In Perù questo modello economico è stato impiegato e sostenuto dalla Banca Centrale del Perù (BCRP) e gli esperti concordano sul fatto che è stato uno dei fattori cruciali che spiegherebbe la stabilità monetaria degli ultimi anni. La BCRP è anche molto attiva nell’acquistare dollari in periodi favorevoli per mantenere i suoi livelli di riserva e la sua capacità di intervenire in periodi avversi, sfruttando il peso delle esportazioni minerarie dell’economia peruviana. «Quando il prezzo dei minerali sale, il prezzo del dollaro tende a scendere, ed è allora che la BCRP acquista dollari» spiega Mendoza. In tempi favorevoli, infatti, la Banca accumula molta valuta e questo le ha permesso di essere una delle banche centrali con il maggior numero di riserve internazionali.
Oltre al Perù, alcune delle più grandi economie che ricorrono “fluttuazione sporca” sono India, Singapore, Indonesia e Turchia.