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Il Primo Ministro britannico Boris Johnson si dimette

Il premier e leader dei conservatori Boris Johnson ha rassegnato le dimissioni e lascerà gli incarichi quando sarà eletto un nuovo leader

Londra, 7 luglio 2022: il Primo Ministro britannico Boris Johnson ha presentato formalmente le sue dimissioni da leader del partito Tory, la forza di maggioranza, dopo che il suo governo si è di fatto sbriciolato. Il Primo ministro intende comunque restare alla guida del Paese fino all’elezione di un successore, che si terrà non prima di ottobre, visti i tempi imposti dalla chiusura del parlamento.

L’ex primo ministro conservatore Sir John Major sostiene che non sarebbe una decisione saggia per Johnson rimanere in carica per tre mesi. Johnson nella sua dichiarazione di dimissioni ha annunciato che il processo di scelta del nuovo leader inizierà immediatamente e ha inoltre aggiunto di essere dispiaciuto di dover lasciare tale carica, e di dover abbandonare un progetto con così tanti obbiettivi, ma darà tutto il suo sostegno al nuovo leader.

Alcuni parlamentari conservatori hanno suggerito che il calendario delle elezioni per la leadership potrebbe essere abbreviato e completato in poche settimane; un’opzione è che Johnson si dimetta immediatamente da Primo Ministro e che il Vice Primo Ministro Dominic Raab possa prendere il suo posto temporaneamente.

Il leader del Partito laburista britannico, Sir Keir Starmer, ha chiesto al premier Boris Johnson di dimettersi immediatamente e ha minacciato un voto di sfiducia in caso contrario. È stato proprio lo stesso partito del Premier a decidere che fosse giunto per lui il momento di dimettersi, di conseguenza gli oppositori, chiedono che venga rimosso dalle sue cariche immediatamente. Qualora i Tory non si sbarazzassero di Johnson, i laburisti chiederanno un voto di sfiducia, poiché il Paese necessita di un cambio di governo radicale.

Secondo le regole vigenti, quando un leader conservatore di dimettere, si procede all’elezione del nuovo leader: ogni candidato ha bisogno del sostegno di otto deputati e i deputati Tory voteranno finché non ne rimarranno in corsa solo due. Quando rimarranno solo due deputati tutti i membri del Partito Conservatore voteranno per decretare il vincitore. Chiunque vincerà guiderà i conservatori, diventando il leader del partito con il maggior numero di deputati in Parlamento, dopodiché la Regina gli chiederà formalmente di formare un governo. Questo processo può, però, essere cambiato.

Quando un primo ministro si dimette, non ci sono automaticamente le elezioni generali. L’ultima data utile per lo svolgimento di un’elezione è gennaio 2025, ma il nuovo Primo Ministro potrebbe decidere di indire le elezioni prima di allora.

Al momento non c’è un chiaro successore di Johnson, ma ci sono diversi potenziali candidati: Il ministro del Commercio internazionale Penny Mordaunt; l’ex cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak; il Segretario agli Esteri Liz Truss; il presidente della commissione Affari esteri Tom Tugendhat, il Segretario alla Difesa Ben Wallace; il Cancelliere dello scacchiere Nadhim Zahawi; il Procuratore generale Suella Braverman; gli ex ministri del Gabinetto Jeremy Hunt e Sajid Javid .

Fino a quando Boris Johnson non rinuncerà ufficialmente alla sua carica avrà gli stessi poteri, questo però solo in teoria, poiché in realtà non ha più l’autorità per introdurre nuove politiche. Ovviamente rappresenterà ancora il Regno Unito all’estero, e ricoprirà cariche pubbliche o modifiche della squadra dei ministri.

Giulia Rossi
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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