Mark Branson, 53 anni, ha iniziato la sua carriera presso la svizzera UBS, ha dovuto rinnovare molte cose da quando è passato dal regolatore finanziario svizzero alla tedesca Bafin. Dopo lo scandalo Wirecard, la loro reputazione era a pezzi: le azioni della società subirono un crollo in seguito a riciclaggio di denaro e falsificazione dei conti durante le operazioni Asia-Pacifico, l’autorità di vigilanza è stata in parte responsabile del fatto che la società fallita sia riuscita a sopravvivere così a lungo. Con Branson molte cose sono cambiate, tra cui anche la situazione lavorativa dei dipendenti, adesso si richiede loro più collaborazione.
L’economista sostiene che il sistema finanziario è ancora solido, ma la combinazione tra crisi energetica e difficoltà nel settore dei fondi potrebbe portare a vari rischi. L’economista vede all’orizzonte una possibile recessione e uno shock dei tassi di interesse: l’importante è sapere affrontare le problematiche che si presenteranno nel migliore dei modi.
Branson sostiene che il settore bancario sia in forte crescita dopo la crisi finanziaria, però le società finanziarie possiedono fondi hedge e del mercato monetario, fondi di investimento alternativi e speciali operatori di borsa: un settore molto pericoloso. Il crollo delle banche potrebbe avere ripercussioni in tutti i settori economici.
Fortunatamente il crollo di molte criptovalute non ha innescato conseguenze nel sistema finanziario tradizionale, ciò dimostra che i due mondi non sono connessi, nemmeno i forti cali dei prezzi delle azioni hanno scatenato ulteriore conseguenze; anche se le preoccupazioni continuano ad aumentare.
L’economia sarebbe in grave pericolo in caso di crisi energetica, questo causerebbe problematiche soprattutto alle aziende industriali e le banche si troverebbero a lottare contro le insolvenze dei prestiti; attualmente il sistema finanziario è solido ma non è possibile prevedere qualsiasi scenario futuro.
La vigilanza dopo lo scandalo Wirecard è diventata sempre più severa, come ha richiesto l’ex ministro delle Finanze e attuale cancelliere Olaf Scholz. L’obbiettivo dell’autorità di vigilanza è quello di diventare più coraggiosa, di trovare soluzioni più velocemente e di assumersi più rischi in futuro.