Per gli appassionati di archeologia, o semplicemente curiosi della nostra storia: se qualcuno si fosse mai domandato in cosa consistesse la vita quotidiana prima del 79 d.C in quel del sito archeologico di Pompei, ciò che è stato scoperto recentemente sarà sicuramente un prezioso aiuto per scoprirlo.
Nel terzo sito museale più visitato in Italia è stata rinvenuta una stanza, in perfette condizioni, all’interno della Villa Giuliana, che ci da la possibilità e l’onore di comprendere qualche dettaglio in più di ciò che accadeva nei giorni antecedenti all’eruzione del Vesuvio, avvenimento che cancellò per sempre una società ben radicata e strutturata. Ben 16 mq. contenenti oggetti di utilizzo quotidiano, creduti appartenenti ad uno schiavo e al suo mastro.
Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico, ha definito la scoperta come eccezionale, in quanto rara possibilità di essere introdotti nella realtà di una Pompei, del tutto nuova, che storicamente risultava essere a solo beneficio del ceto altolocato, e non di quello più basso. Una nuova contrastante visione di un ambiente angusto e buio, definibile tra lo squallore e povertà. L’altra facciata della vita a Pompei, che fino ad ora non conoscevamo.
I flussi piroclastici, le ceneri ed i lapilli derivati da tale eruzione, sembra si siano fermati sulla soglia della porta, e questo ha resto possibile rivenire tale ambiente in un incredibile stato di conservazione, riportato alla luce attraverso la tecnica dei calchi in gesso.
A suo interno si possono trovare tre brandine in legno disposte a ferro di cavallo, di diverse misure. Le brandine adibite a giaciglio costruite con arguzia, per essere allungate all’occorrenza. Accanto ad esse, rinvenuta una cassa li legno, con oggetti in metallo che sembrano far parte dei finimenti dei cavalli. Appoggiato su uno dei letti, è stato trovato persino quello che assomiglierebbe ad un timone di carro, forse di un ragazzo o di un bambino.
Al di sotto delle brandine alcuni oggetti personali, tra cui anfore conservate per nascondere al loro interno degli oggetti, brocche in ceramica e quello che doveva essere un vaso da notte.
L’obiettivo è quello di continuare gli scavi, che sicuramente sveleranno nuove sorprese.