Mercoledì 15 novembre, Emmanuel Macron ha dichiarato che il “dibattito” sulla sua assenza alla marcia contro l’antisemitismo è “inutile”, poiché il suo “ruolo” è quello di “continuare a preservare l’unità del Paese in questo momento”.
Come si legge su Le Monde, il Presidente della Repubblica francese condivide le aspettative della marcia di domenica seppur riconoscendo che il suo ruolo non consiste nel “guidare una manifestazione.” “Il mio ruolo è lavorare per aiutare a liberare i nostri ostaggi”, ha proseguito il Capo di Stato in una conferenza stampa in Svizzera. “E il mio ruolo è continuare, in questo momento, a preservare l’unità del Paese e non mettere mai una parte contro l’altra”, ha insistito.
Il Presidente francese è stato anche interrogato sulla mancanza di chiarezza riguardo alla guerra tra Israele e Hamas, per la quale è stato criticato da alcuni. Ha affermato di difendere una posizione “equilibrata” che “non è mai cambiata”. “Riconosciamo pienamente il diritto di Israele a difendersi e a combattere il terrorismo, ma poiché Israele è una democrazia (…), questo diritto a difendersi deve rientrare nel quadro del diritto umanitario internazionale e rispettare le regole della guerra (…). Non abbiamo mai vacillato”, ha dichiarato.
Questa posizione ” è di non transigere mai sul diritto di Israele a vivere in pace e sicurezza nella regione, e la Francia ha anche sempre sostenuto le legittime aspirazioni del popolo palestinese e continuerà a lavorare per una soluzione a due Stati”, ha insistito il Presidente.
Rivendico la responsabilità di tutti i discorsi che ho fatto ai vostri colleghi della stampa anglosassone, perché sono in linea con la nostra condanna dei bombardamenti sulle popolazioni civili e con la nostra analoga condanna dell’uccisione di bambini (…) La Francia non ha due pesi e due misure”, ha detto.
Interrogato sulla situazione dell’ospedale Al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, Emmanuel Macron ha condannato “con la massima fermezza” i bombardamenti sulle infrastrutture civili a Gaza. Ha insistito sul fatto che questo vale “non solo per gli edifici, ma anche per le persone che se ne prendono cura”, ricordando che decine di operatori umanitari e funzionari internazionali sono morti nei bombardamenti intensivi che Israele ha condotto nell’enclave palestinese dopo l’attacco senza precedenti del movimento islamista Hamas al territorio israeliano il 7 ottobre.
L’operazione dell’esercito israeliano sull’ospedale Al-Shifa, che secondo l’esercito ospita una base strategica di Hamas, ha suscitato mercoledì profonda preoccupazione e condanna da parte dei membri della comunità internazionale.