lunedì, 30 Dicembre 2024
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Zelensky in visita a sorpresa al summit Shangri-La Dialogue di Singapore

Zelensky ha partecipato a sorpresa al Shangri-La Dialogue a Singapore, dove erano presenti tutti i maggiori capi di stato asiatici per cercare di raccogliere sostegno per il vertice di pace previsto per il 15 e 16 giugno in Svizzera.

Sabato 1 giugno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato a sorpresa al vertice dei capi della difesa dell’Asia-Pacifico. La sua presenza al Shangri-La Dialogue a Singapore è stata una forte dimostrazione della determinazione di Kiev a mantenere la comunità internazionale impegnata nella difesa dell’Ucraina. Durante l’incontro, il presidente ha riaffermato i legami con il presidente della Repubblica di Singapore, Tharman Shanmugaratnam.

Zelensky è arrivato all’incontro per cercare di raccogliere sostegno per il vertice di pace previsto per il 15 e 16 giugno in Svizzera, che avrà come obiettivo quello di raggiungere un accordo con la Russia. Secondo quanto riportato da Reuters, il presidente ucraino ha affermato su X: «è molto importante per noi iniziare il processo per stabilire una pace giusta», ha poi aggiunto: «la Russia non vuole porre fine alla guerra. Pertanto, dobbiamo lavorare insieme al mondo intero per avvicinarci alla pace».

L’arrivo del presidente al summit asiatico avviene dopo che Pechino ha ribadito che non invierà una delegazione alla conferenza in Svizzera, dichiarando che qualsiasi conferenza internazionale di pace dovrebbe avere una partecipazione equa di tutte e due le parti e una discussione imparziale su tutti i piani, come riferito dalla CNN.

Le controversie tra Ucraina e Cina nell’ultimo periodo sono state sempre più numerose. Zelensky ha affermato che il leader cinese Xi Jinping gli aveva precedentemente promesso che la Cina si sarebbe mantenuta neutrale in questa guerra e che non avrebbe sostenuto la Russia con le armi. Tuttavia, il presidente ucraino ha riferito che, secondo varie agenzie di intelligence, numerosi elementi fanno pensare che molte delle armi russe provengano dalla Cina. Gli Stati Uniti hanno supportato questa visione, affermando che il paese sta aiutando la Russia a incrementare la sua scorta di munizioni, veicoli blindati e missili. Secondo quanto riportato, infatti, circa il 70% delle macchine utensili e il 90% delle importazioni di microelettronica in Russia provengono dalla Cina.

Non ha tardato ad arrivare una risposta da parte del ministro della Difesa cinese, Dong Jun, il quale ha affermato che non forniscono armi a nessuna delle parti del conflitto. Secondo quanto riferito dalla BBC, il ministro ha affermato nel suo discorso: «siamo fermamente dalla parte della pace e del dialogo».

Eva Capella
Studentessa della Facoltà di Economia
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