Il Surgeon general degli Stati Uniti Vivek Murthy, massimo funzionario federale in questioni di salute pubblica, ha pubblicato un articolo sui possibili rischi connessi all’uso dei social media da parte dei più giovani.
Nell’articolo, Murthy fa pressione sul Congresso statunitense affinché vari una legge che imponga una “etichetta di avvertenza” da apporre sulle app di social media, un messaggio che informi gli users dei danni alla salute mentale associati al loro utilizzo.
In questo modo, ricalcando l’esempio delle etichette apposte sui pacchetti di sigarette, tutti gli utenti e, in particolar modo, i genitori degli utenti più giovani saranno consapevoli dei rischi connessi all’uso di queste piattaforme e più attenti a monitorare la sicurezza dei loro figli online.
Gli studi che approfondiscono il tema delle minacce a cui i social possono esporre gli utenti sono insufficienti e, soprattutto, contrastanti. Alcuni studi rivelano che l’uso massiccio di piattaforme social può avere un impatto negativo sulla salute mentale degli adolescenti, incluso un minor grado di soddisfazione per la propria vita, riporta la BBC.
Di contro, altri studi evidenziano come i ragazzi possano beneficiare dell’uso di queste piattaforme se impiegate per conversare con amici che conoscono anche nel mondo reale.
Ne consegue che, come sostiene la American Psychological Association, l’associazione di categoria che rappresenta gli psicologi negli USA, i social media non possono dirsi “intrinsecamente benefici o dannosi”. Al contrario il loro grado di pericolosità dipende dall’impiego che ne viene fatto, dal tipo di contenuti consentiti e dunque fruibili, e dagli individui con cui entrano in contatto.
Nonostante questo, «in una emergenza, non possiamo avere il lusso di attendere informazioni perfette», ha spiegato Murthy, «la crisi della salute mentale tra i giovani è un’emergenza e i social media apportano un contributo importante».
Nel frattempo, Murthy, che si interessa al tema da diversi anni, ha dato alcuni suggerimenti per ridurre l’impatto negativo dei social su bambini e adolescenti. Tra questi, non consentire i telefoni nelle scuole, durante i pasti e in altri eventi di famiglia, riferisce la CNN.
Inoltre, già in passato il Murthy ha evidenziato quanto sia importante la collaborazione e il coordinamento tra i genitori dei ragazzi, affinché questi ultimi non ricorrano alla logica del “sono l’unico senza social media”.
Alcuni Stati USA hanno adottato delle misure per contrastare il fenomeno. A marzo, il Governatore della Florida ha approvato un disegno di legge che vieta ai ragazzi al di sotto di 14 anni di aprire un account social.
Lo Stato di New York, invece, ha emanato a giugno una legge che impedisce alle piattaforme social di usare nei feed dei minori di 18 anni algoritmi che li espongono a contenuti dannosi, senza il consenso dei loro genitori.
Secondo Murthy, finché nuovi studi non confermeranno eventualmente che i social media sono sicuri, “i genitori meritano di essere informati”, nonostante sia consapevole che un’etichetta di avvertenza è comunque una misura insufficiente per risolvere il problema.