Durante la 41ª Conferenza Generale dell’UNESCO tenutasi a Parigi, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha rivendicato il diritto della Grecia di riavere indietro i marmi del Partenone. Sono infatti attualmente in possesso del British Museum, che però non sembra intenzionato ad effettuarne la restituzione.
«I monumenti emblematici connessi intrinsecamente all’identità di una nazione dovrebbero appartenere a quella nazione» ha insistito Mitsotakis, dopo aver sottolineato la rilevanza simbolica di queste sculture. Parliamo di una parte significativa del patrimonio culturale mondiale, rappresentante una sorta di filo invisibile che unisce i greci contemporanei ai propri antenati. La volontà quindi del primo ministro greco è quella di far tornare le statue al Museo dell’Acropoli di Atene, dove le attendono le restanti opere del Partenone.
Inoltre, la Grecia celebrerà quest’anno il 200° anniversario della Guerra d’Indipendenza, e secondo quanto detto dal rappresentante del paese, «quale miglior momento per riunire la sezione mancante delle sculture del Partenone al suo luogo di nascita in Grecia».
Tuttavia, il primo ministro britannico Boris Johnson ha respinto questa richiesta, affermando che il legittimo proprietario dei marmi è il Regno Unito. A differenza di quanto dichiarato da Mitsotakis, secondo lui non sono stati infatti «rubati nel XIX secolo», ma sono stati «ottenuti legalmente da Lord Elgin, in ottemperanza alle leggi vigenti in quell’epoca, per poi diventare proprietà legale degli amministratori fiduciari del British Museum».
«Non può esserci un dialogo tra le nazioni senza un dialogo tra le culture», è stata la pronta risposta del rappresentante ellenico di fronte all’evidente riluttanza inglese.
Ad intervenire nella disputa è stato anche il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO, che nel settembre del 2021 ha stabilito «l’obbligo del Governo britannico di rendere le sculture del Partenone al loro paese d’origine».
Nel corso dell’incontro tenutosi martedì 16 novembre tra Boris Johnson e Kyriakos Mitsotakis, quest’ultimo ha dichiarato anche che Atene sarebbe disposta a concedere in prestito persino altri reperti archeologici che fino ad oggi non hanno mai lasciato la nazione, come ad esempio la Maschera di Agamennone o il Cronide di Capo Artemisio, pur di riavere indietro le statue.
Pare però che Johnson abbia respinto tale richiesta, sollevando il proprio governo dalla responsabilità e delegando la decisione allo stesso British Museum, che fino ad ora sembra intenzionato ad opporsi duramente ad ogni genere di “baratto”.