Il gasdotto Maghreb-Europa (Gme) è una delle principali fonti di gas naturale per la penisola iberica. Inaugurato nel 1996, l’infrastruttura trasporta gas naturale per 1.400 km dall’Algeria alla Spagna meridionale, attraversando l’Africa nord-occidentale e 540 km di territorio marocchino. Tuttavia, a causa del deterioramento delle relazioni tra Algeria e Marocco, Algeri ha annunciato che non ci sarà il rinnovo dell’accordo, durato 25 anni.
La Spagna riceve il gas naturale anche da un secondo gasdotto algerino, Medgaz, inaugurato dieci anni fa, sotto il controllo dello Stato algerino (51%) e della compagnia energetica spagnola Naturgy (49%). Tuttavia, si teme che Medgaz non sia in grado di colmare il deficit causato dalla chiusura di Gme, e una carenza di gas sarebbe un duro colpo in questo periodo, poiché i consumatori spagnoli stanno riscontrando problemi anche con gli elevati prezzi dell’elettricità e del carburante, utilizzati per il riscaldamento nelle case.
Mentre altri membri dell’UE, come la Germania, dipendono dalla società russa Gazprom, la Spagna importa dall’Algeria quasi la metà di tutto il gas naturale che consuma in un anno, ma non ha bisogno del gas solo per l’industria e per gli impianti di riscaldamento. Infatti, quasi un terzo di tutta l’elettricità spagnola è prodotta da centrali a ciclo combinato, che sfruttano gas naturale. Questi impianti sono un supporto fondamentale alle energie rinnovabili: quando non c’è sole e vento, l’approvvigionamento elettrico ricade soprattutto sulla combustione del gas naturale e sulle centrali nucleari.
Pertanto, quali alternative ci sono? Due soluzioni possono aiutare nel recupero di 6 miliardi di m3 di gas naturale, che ogni anno raggiungono la Spagna attraverso il gasdotto Gme. Si potrebbe aumentare la capacità del gasdotto Medgaz, che fornisce un quarto del gas naturale che raggiuge la penisola iberica dai giacimenti di gas di Hassi R’Mel, in Algeria, fino ad Almeria, città sud-orientale spagnola. L’Algeria si è impegnata ad aumentare la sua capacità da 8 miliardi a 10 miliardi di m3 annuali di gas, ma la Spagna avrebbe ancora bisogno di circa 4 miliardi di m3 in più per coprire il proprio fabbisogno. Ciò potrebbe essere possibile portando gas naturale liquefatto sulle navi da asporto, ma sarebbero necessarie 50 navi per il trasporto dei metri cubi di gas indispensabili alla Spagna per sopperire al deficit causato dalla chiusura di Gme, una numero di navi non accessibile a Medgaz. Inoltre, il processo di liquefazione del gas e il successivo ritorno allo stato gassoso è molto più costoso rispetto al semplice incanalarlo attraverso una conduttura.
Nella situazione presentata, tuttavia, non solo la Spagna è in difficoltà. Per il Marocco, il gasdotto Gme ha rappresentato una fonte di reddito significativa: fino a 200 milioni di euro in un anno produttivo e 50 milioni di euro in un anno sfavorevole. Di conseguenza, la sua contesa diplomatica con l’Algeria sul territorio conteso del Sahara-occidentale potrebbe portarlo ad una crisi energetica.