In seguito all’invasione russa dell’Ucraina, migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il mondo per protestare contro la guerra, allo stesso tempo sono state create diverse iniziative in segno di solidarietà nei confronti della popolazione ucraina. In particolare, alcuni ristoranti e pub americani hanno deciso di cambiare il nome di quello che è uno dei cocktail più famosi, ovvero il Moscow Mule, che è passato a chiamarsi Kyiv Mule. Per capirci meglio il cocktail costituito da una base di vodka, ginger beer e lime, categoricamente servito nella sua tazza di rame. Invece, il proprietario di un ristorante a Kansas City, Missouri, lo ha chiamato Snake Island Mule, per sostenere i soldati ucraini che hanno cercato di difendere con coraggio l’isola di Snake Island nel Mar Nero. In realtà, di russo il cocktail ha solo il nome. Si dice infatti che fu creato per la prima volta proprio in America per migliorare le vendite di vodka, non molto popolare negli Stati Uniti. Sulla stessa onda, anche altri cocktail hanno cambiato il loro nome. Ad esempio, il White Russian e il Black Russian sono diventati rispettivamente White e Black Ukranian, mentre la Capiroska si chiamerebbe ora Caipi Island.
Sono molte le iniziative come questa volte a boicottare i prodotti russi, in particolare la vodka, strettamente associata al Paese e probabilmente il suo prodotti più rappresentativo nell’immaginario collettivo. Queste mosse sono puramente simboliche e non influiranno sull’economia russa, in quanto la quantità di vodka prodotta in Russia rappresenta una piccola percentuale della produzione mondiale. La maggior parte della bevanda alcolica viene infatti prodotta direttamente negli Stati Uniti. Questa forma di protesta si aggiunge a tanti altri piccoli gesti di solidarietà che si sono visti in questi difficili giorni per aiutare la popolazione ucraina e, al tempo stesso, danneggiare l’identità russa nel mondo. Tra questi, un aiuto concreto è rappresentato dalla donazione di parte dell’incasso della vendita di questi cocktail. Questo è il caso di un pub di San Francisco, il cui proprietario ha deciso di donare 2$ per ogni Kyiv Mule venduto ad una associazione benefica ucraina.
Molte aziende, e perfino alcuni Governatori, come ad esempio quelli dell’Ohio, dello Utah e del New Hampshire, si sono mossi nella stessa direzione, rimuovendo i prodotti di fabbricazione russa dagli scaffali o limitando la vendita di vodka russa nei loro Stati. Questa iniziativa si sta diffondendo anche in Italia, dove molte enoteche hanno deciso di togliere dal listino gli alcolici russi.