mercoledì, 8 Maggio 2024
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La telefonata tra Xi Jinping e Putin

Il 25 febbraio, il presidente cinese Xi Jinping ha avuto una telefonata nel pomeriggio con il suo omologo russo Vladimir Putin

《La Cina sostiene la Russia nella risoluzione del conflitto attraverso i negoziati con l’Ucraina》, dice il leader di Pechino. Ribadendo che “la posizione della Cina è il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi e degli scopi e dei principi della Carta dell’Onu”.

Durante la telefonata, i due capi di stato si sono concentrati sullo scambio di opinioni riguardanti l’attuale situazione in Ucraina. Putin ha presentato l’ordito storico della questione ucraina, nonché la situazione e la posizione della Russia sulle operazioni militari speciali nella parte orientale dell’Ucraina, ribadendo che gli Stati Uniti e la NATO hanno ignorato a lungo le legittime preoccupazioni sulla sicurezza della Russia, rinnegando i loro impegni e continuando a spingere i loro spiegamenti militari verso est, sfidando la linea di fondo strategica della Russia.
Come ha dichiarato Putin, la parte russa è disposta a impegnarsi nei negoziati ad alto livello con la parte ucraina.

Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato che di recente la situazione in Ucraina orientale è cambiata drammaticamente facendo accrescere la preoccupazione della comunità internazionale. La Cina ha stabilito la sua posizione sulla questione ucraina in base ai propri meriti: sarà necessario abbandonare la “mentalità da guerra fredda”, dare importanza e rispettare le ragionevoli preoccupazioni della sicurezza di tutti i paesi, e formare un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile attraverso i negoziati.

Pechino sostiene che è pronta a lavorare con tutte le parti della comunità internazionale per sostenere un accordo comune, globale, cooperativo e sostenibile.

Ma la domanda è: la leadership cinese era a conoscenza delle intenzioni di Putin circa l’invasione dell’Ucraina?

Probabilmente non avremo mai una risposta, ma osservando il comportamento della Cina lungo tutto l’arco temporale della crisi, si potrebbe ipotizzare e ritenere che quanto meno il ministero degli esteri cinese non fosse a conoscenza dei piani putiniani.

Questo ha portato Pechino a prendere alcune posizioni ambigue e tentando di mantenere la propria linea di politica estera e senza sacrificare la “partnership strategica” con Mosca; tuttavia la dirigenza cinese si è trovata impreparata di fronte al corso degli eventi.

La posizione cinese è complicata e – di fatto – messa in difficoltà da Putin. Nei giorni scorsi il ministro degli esteri Wang Yi (che alla conferenza di Monaco aveva dichiarato inviolabile la sovranità ucraina, proprio qualche ora prima dell’inizio dell’invasione russa) ha dovuto procedere a una sorta di riepilogo della posizione cinese in quattro punti, largamente diffusi dall’agenzia di stampa Xinhua:

  1. Aderire agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite.
  2. Rispettare e salvaguardare la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i paesi.
  3. Rispettare le legittime preoccupazioni per la sicurezza dei vari paesi.
  4. Insistere su soluzioni pacifiche attraverso il dialogo e il negoziato.

Il Paese di mezzo è disposto a svolgere la mediazione necessarie in collaborazione con la comunità internazionale quando necessario.

Sara Daverio
Studentessa della Facoltà di Interpretariato e Traduzione
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