Dal 1983 infatti, non si era più registrata una percentuale di soddisfazione del pubblico tanto bassa, come si evince dalle indagini passate del King’s Fund and Nuffield Trust.
Il calo della soddisfazione si estende a tutte le fasce della popolazione, di ogni età e reddito, ed è andato via via diminuendo dall’inizio della pandemia, nonostante durante la prima ondata non si fossero registrati particolari cambiamenti nell’opinione pubblica, in quanto il momento si è rivelato critico per tutti i sistemi sanitari del mondo.
Le principali ragioni del calo attuale sono dovute alla mancanza di risorse, soprattutto finanziarie, destinate al sistema sanitario nazionale inglese dal governo. A peggiorare la situazione già critica prima della pandemia, un’importante carenza di personale sanitario nelle strutture ospedaliere di tutto il paese.
Come afferma infatti Dan Wellings, membro anziano del King’s Fund, «Le persone spesso lottano per ottenere le cure di cui hanno bisogno. Questi problemi sono stati esacerbati dagli eventi straordinari degli ultimi due anni ma erano inevitabili, a causa di una stretta decennale dei fondi e una crisi della forza lavoro, per cui non si intraprendono azioni concrete da troppo tempo».
Il dato più preoccupante, a detta di Wellings, riguarda i 6 milioni di persone in lista d’attesa di cure mediche in tutto il Regno Unito, cifra record degli ultimi decenni.
Inghilterra, Galles e Scozia hanno però reso nota l’attuazione di piani di recupero Covid, al fine di ridurre le liste d’attesa negli anni a venire.
Ci si aspetta quindi una sorta di referendum sullo stato del NHS durante le prossime elezioni generali del 2024, ma nel frattempo i ministri della salute in Inghilterra, Scozia e Galles hanno affermato di voler finanziare il Sistema Sanitario Nazionale con l’aumento dei contributi assicurativi nazionali a partire dal prossimo mese.