A distanza di più di un mese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Svezia e Finlandia stanno attualmente muovendo passi concreti alla volta di una loro adesione al Patto Atlantico.
Lo scorso mercoledì 13 aprile, durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro svedese Andersson a Stoccolma, il premier finlandese Marin ha asserito che data la condivisione del suo paese di 1300 km di confine con la Russia, la decisione riguardo all’ingresso della Finlandia alla NATO sarà presa nell’arco delle prossime settimane, piuttosto che mesi, dati gli ultimi sviluppi del conflitto.
Alla luce di queste dichiarazioni, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito che un possibile ingresso della Finlandia e della Svezia nella NATO, sarebbe visto dalla Russia come una provocazione, portando ulteriore instabilità nel panorama geopolitico europeo, in quanto Putin ha richiesto fin dall’inizio del conflitto che la NATO riportasse i propri confini al punto in cui erano negli anni ’90, evitando di avanzare ulteriormente verso la Russia.
Nonostante queste possibili ripercussioni, nemmeno l’Ucraina sembra aver compiuto passi indietro in merito alla sua domanda di adesione al Patto Atlantico, anzi, di fatto la compattezza degli stati europei è aumentata dall’inizio del conflitto, e considerando lo stato attuale delle cose, ci si può aspettare che le misure di contrasto all’offensiva russa tenderanno a rafforzare sempre più la cooperazione dei paesi occidentali, ridisegnando l’assetto geopolitico dell’Occidente stesso.